Si contano 21 persone morte e oltre 1.000 i feriti nel potente terremoto che è avvenuto nella Turchia orientale. Il sisma, di magnitudo 6,8, incentrato sulla città di Sivrice, nella provincia di Elazig, ha causato il crollo di diversi edifici. Tremori sono stati avvertiti anche nella vicina Siria, in Libano e in Iran.
I terremoti sono comuni in Turchia: circa 17.000 persone sono morte in un terribile terremoto nella città occidentale di Izmit, nel 1999. Il sisma di ieri è iniziato alle 20:55 ora locale (17:55 GMT). Secondo la Disaster and Emergency Management Authority turca (Afad), dopo il terremoto sono state registrate più di 200 scosse di assestamento. Oltre 400 squadre di soccorso si stanno dirigendo verso la regione, insieme a letti e tende per gli sfollati. I cittadini sono stati invitati a non tornare negli edifici danneggiati in caso di scosse di assestamento.
Afad ha affermato che 17 persone sono morte nella provincia di Elazig, mentre il conteggio ufficiale a Malatya è quattro. Il governatore di Malatya, tuttavia, in precedenza ha affermato che sei persone erano morte lì.
Le immagini televisive mostrano servizi di emergenza che cercano freneticamente sopravvissuti negli edifici crollati. “È stato spaventoso, i mobili ci sono caduti addosso. Ci siamo precipitati fuori”, ha scritto l’agenzia di stampa AFP citando Melahat Can, 47 anni, che vive nella città di Elazig.
La regione colpita dal sisma, circa 550 km (340 miglia) a est della capitale Ankara, è remota e scarsamente popolata, quindi i dettagli di danni e vittime potrebbero essere lenti a emergere. I funzionari hanno inviato letti, tende e coperte nell’area, dove le temperature notturne scendono regolarmente sotto lo zero. Nella sua consulenza di sabato mattina, l’autorità di emergenza ha dichiarato che la temperatura era scesa a -8 ° C. La Mezzaluna Rossa turca ha anche inviato centinaia di personale con forniture di emergenza. Sivrice, una città di circa 4.000 abitanti, è una popolare località turistica sulla riva del lago Hazar, la fonte del fiume Tigri.