Storia di luci e ombre sulla gestione della sanità in Sicilia

In Sicilia può saltare un servizio sanitario essenziale e vitale da un giorno all’altro lasciando pazienti senza cura ed assistenza.

Questa possibilità fa parte delle variabili di una sanità pubblica precaria, caotica e inefficiente non tanto per l’impegno che viene profuso senza posa dai singoli operatori sanitari bensì dalla direzione politica e amministrativa a livello regionale.

In tal modo va segnalato un fatto che è successo all’Ospedale Cervello di Palermo, tanto per citare un episodio proprio di questi mesi convulsi della pandemia, e riguarda una protesta che si è levata di un gruppo sparuto ma agguerrito di familiari che avevano pazienti gravi affetti da malattie respiratorie rare e neurodegenerative.

Il motivo della protesta era dovuto al fatto che avevano richiesto il rinnovo del contratto per la dott.ssa Grazia Crescimanno, direttrice del “Centro di riferimento per la prevenzione e il trattamento delle complicazioni respiratorie delle malattie neuro muscolari genetiche rare”.

Tale contratto scade nei prossimi giorni il 30 Giugno e la riconferma della dottoressa è resa necessaria dall’alto livello di specializzazione della suddetta nella cura delle complicazioni respiratorie delle malattie neurodegenerative.

Pazienti e operatori riconoscono in questo medico e nei suoi collaboratori la professionalità, una dedizione e un’umanità non facilmente rintracciabili nell’ambito della sanità.

In questi trent’anni, moltissimi pazienti hanno potuto migliorare la qualità della loro vita ed allungare anche il periodo di esistenza terrena.

La Dottoressa costituisce sicuramente un raggio di speranza per numerose famiglie che vivono la sofferenza e lottano ogni giorno per sopravvivere, nonostante tutto il dolore di cui sono portatori.

Il Centro di Riferimento è un’eccellenza di cui i dirigenti e Direttori della Sanità, dovrebbero essere fieri sostenitori.

Invece, oggi, si frappongono difficoltà burocratiche e se non ci fosse stata questa protesta vibrante il contratto non si sarebbe rinnovato anche se la stessa valente professionista lavora nel reparto da decenni.  

Le testimonianze dei familiari di queste persone che soffrono sono struggenti e commoventi e le voci dei familiari sono tutte orientate a confermare l’assoluta necessità che la dottoressa Crescimanno continui ad operare in quest’ambito al di là delle pastoie burocratiche e di procedure concorsuali che potrebbero penalizzarla.

Tanto per fare un semplice esempio una delle malattie rare di questo reparto è la Sla che spesso impedisce ai pazienti affetti di muoversi anche se nel contempo molti di questi pazienti sono pienamente coscienti.

Vengono tenuti in vita alcuni di questi pazienti artificialmente anche solo con il movimento delle palpebre. Pertanto i familiari che hanno appreso del pericolo della scadenza si sono dati da fare mobilitandosi e inviando pec all’Assessorato alla Salute, ai dirigenti della sanità e all’inizio non hanno ricevuto risposte.

La Crescimanno rischiava di lasciare un compito fondamentale dopo tanti anni di esperienza sul campo anche abbandonando l’addestramento dei giovani medici di questo Centro.

Allora oggi, allo stato della cose, la situazione è stata tamponata con la proroga dell’incarico per altri sei mesi così come proposto dalla direzione sanitaria di Villa Sofia-Cervello e si è dato corso all’apertura di un bando per assumere una figura a tempo indeterminato.

Si legge nella nota della direzione la finalità della proposta che sospende l’agitazione e pone fine all’inquietudine dei familiari dei pazienti: “In linea con i nuovi atti aziendali e la nuova pianta organica – afferma il comunicato – il centro sarà gestito dal nostro personale, altamente formato e qualificato, che assicurerà i migliori standard di cura ai pazienti, che non hanno quindi ragioni di nutrire alcuna preoccupazione circa la continuità delle cure e la loro qualità”.

Nonostante ciò, i familiari paventano il rischio che la dottoressa possa perdere incarico più in là ed auspicavano che la stessa fosse confermata in ruolo per anzianità di servizio.

Tra l’altro era stata diffusa strumentalmente la voce che la stessa dottoressa pretendesse la conferma sic et simpliciter in barba alla legge mentre lei ha ribadito in una dichiarazione: “Intervengo per bloccare la macchina del fango. Io non ho mai chiesto la stabilizzazione. Sono un ricercatore del CNR e sono contenta di esserlo. Non ho avuto nessun incontro e non ho dichiarato niente a nessuno. Che non mi mettano in bocca parole che non ho detto”.

Il movimento di protesta che si è attivato richiede che per il futuro non venga depotenziato e ridimensionato questo servizio presso l’Ospedale Cervello di Palermo che è stato istituito il 28 Marzo 2013 con D.A. n. 617 presso l’A.O.O.R. “Villa Sofia-Cervello”, U.O.

Un centro di alta specializzazione delle malattie dell’Apparato Respiratorio I (Pneumologia 1). Quindi un Centro di riferimento regionale per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle patologie di pertinenza pneumologica dei pazienti affetti da malattie neuromuscolari spinale, ecc.). genetiche rare (distrofia muscolare, glicogenosi, atrofiamuscolare).

Ormai da circa trent’anni questa struttura è diretta dalla dottoressa Grazia Crescimanno. Purtroppo i continui tagli alla sanità hanno condotto ad un depotenziamento del Centro, le continue missive all’Assessorato ed alle Direzioni Ospedaliere per far diventare il CRR Unità Ospedaliera Dipartimentale Semplice (UODS).

La mancanza di posti letto, la sospensione ambulatoriale, la mancanza di servizi e di personale specializzato e non ultimo il paventato mancato rinnovo contrattuale della Dottoressa Crescimanno per il momento scongiurato potrebbe in prospettiva sancire l’indisponibilità alle cure per i Pazienti Neuromuscolari che, invece, ne hanno assolutamente bisogno. Ecco raccontata in breve una delle tante storie di luci e ombre della sanità pubblica siciliana.

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