Stati Uniti ed alleati alimentano la guerra in Ucraina con nuove armi

Gli Stati Uniti ed alcuni alleati europei hanno annunciato nuovi significativi rifornimenti militari nei confronti di Kiev.

La guerra in Ucraina prosegue costantemente e l’escalation di morti e la violenza stimolata, per il momento, hanno solo aumentato il numero di vittime e di città distrutte.

Nel frattempo, però, il presidente Zelensky ha richiesto veicoli blindati e armi pesanti, in vista di un incontro cruciale sul rafforzamento delle difese del paese quasi un anno dopo l’invasione della Russia.

Gli Stati Uniti hanno affermato che il loro pacchetto di supporto militare – che comprende veicoli corazzati, sistemi di difesa aerea e decine di migliaia di razzi e proiettili di artiglieria – valeva circa 2,5 miliardi di dollari. Ci saranno 59 veicoli da combattimento Bradley e 90 veicoli corazzati Stryker, ha dichiarato giovedì il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti in una dichiarazione.

Il segretario di Stato Antony Blinken ha affermato che si tratta di un “nuovo significativo pacchetto di assistenza alla sicurezza per aiutare l’Ucraina a continuare a difendersi dalla brutale guerra della Russia”.

L’ultimo pacchetto porta l’assistenza militare statunitense per l’Ucraina a circa 27,4 miliardi di dollari.

In precedenza, il Regno Unito, in una dichiarazione congiunta con i ministri della difesa e i rappresentanti di nove paesi europei, aveva dichiarato che avrebbe inviato 600 missili Brimstone a Kiev, mentre la Danimarca aveva promesso 19 obici Caesar di fabbricazione francese e la Svezia il suo sistema di artiglieria Archer, un moderno dispositivo mobile obice che l’Ucraina chiede da mesi.

“Riconosciamo che equipaggiare l’Ucraina per spingere la Russia fuori dal proprio territorio è importante quanto equipaggiarla per difendere ciò che già ha”, afferma la dichiarazione.

“Insieme continueremo a sostenere l’Ucraina per passare dalla resistenza all’espulsione delle forze russe dal suolo ucraino. Il nuovo livello di potenza di combattimento richiesto è raggiunto solo da combinazioni di squadroni di carri armati principali, al di sotto della difesa aerea e missilistica, che operano a fianco di gruppi di artiglieria divisionale, e ulteriori fuochi di precisione che consentono di prendere di mira i nodi logistici e di comando russi nel territorio occupato”.

All’appello della Nato il governo Meloni risponde presente e dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, arrivano le prime dichiarazioni. “Nel corso della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina – dice Crosetto – ho incontrato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg con cui abbiamo discusso di strategie future e del contesto internazionale geostrategico. Ho ribadito a Stoltenberg che l’Italia, tra i protagonisti dell’Alleanza Atlantica, proseguirà nel sostegno all’Ucraina e al suo popolo. Continueremo a fare la nostra parte”, scrive su Twitter il ministro della Difesa.

Intanto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avuto un colloquio con l’omologo ucraino, Dmytro Kuleba, al quale ha ribadito “il pieno sostegno italiano all’Ucraina”. “L’Italia”, scrive il titolare della Farnesina su Twitter, “è al fianco dell’Ucraina e del presidente Zelensky nel favorire una pace giusta. Sostegno al direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, per la sicurezza della centrale di Zaporizhzhia”.

Gli annunci sono arrivati ​​prima di una riunione della difesa e di altri funzionari di circa 50 paesi, inclusi tutti i 30 membri della NATO, presso la base aerea di Ramstein in Germania per discutere il sostegno a Kiev tra brutali battaglie nell’est dell’Ucraina e continui attacchi aerei della Russia sulle sue città.

Guardando avanti ai colloqui tedeschi, giovedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che Kiev si aspettava “decisioni forti” dall’incontro.

“Stiamo, infatti, ora aspettando una decisione da una capitale europea, che attiverà le catene di cooperazione preparate in materia di carri armati” prosegue Zelensky, sempre rivolgendosi alla Germania.

“Ci stiamo preparando per la riunione di Ramstein domani. Ci aspettiamo decisioni forti. Ci aspettiamo un potente pacchetto di aiuti militari dagli Stati Uniti”, ha aggiunto il presidente ucraino.

La guerra entra inevitabilmente in una nuova fase e, con la nuova stagione, il numero dei morti tra la popolazione civile e le città rase al suolo tenderanno ad aumentare; in Ucraina.

Un Grazie di nulla viene rivolto alle teste di Casco della Nato perché, ancora una volta, hanno tenuto a ribadire la loro posizione intenzionata ad alimentare un conflitto già fin troppo pericoloso.

Cercare, in maniera incosciente, di stimolare ulteriormente l’escalation con una superpotenza atomica è stupido e mette sempre più in pericolo la popolazione ucraina; uniche vere vittime lasciate indifese in questa guerra.

Putin potrà essere pure un cancro da estirpare ma il sangue dei morti ucraini è sulle mani di tutti, presidente Zelensky compreso.

E’ davvero questa la superiorità di cui tanto andiamo fieri?!? Possiamo davvero considerarci una società migliore, evitando confronti e dialoghi con il nostro nemico?!?

A mio parere no.

Oggi il mondo sembra impazzito, ma si spera che un domani le future generazioni condannino il nostro atteggiamento.

Loro ricorderanno come si è comportato l’Occidente, quando la popolazione civile moriva e chiedeva aiuto, loro si accorgeranno di quanto sia stato stupido riempire i cittadini ucraini di armi per farsi massacrare in massa dall’artiglieria militare russa.

E forse chissà, nel futuro magari prenderanno anche coscienza dell’ingenuità di festeggiare e gioire, dai comodi divani, per ogni soldato russo massacrato poiché costretto ad obbedire alla prepotenza e alle angherie di uno zar capriccioso.

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