In politica mai dire mai; soprattutto oggi, quando sussurri e grida per la corsa al Quirinale proseguono inarrestabili.
E, adesso, anche Silvio Berlusconi cerca sponde esterne alla sua coalizione di centro destra per tentare di arrivare al Colle.
Forse si tratta dell’avvenire di un’illusione poiché, quando circola un nome in modo impetuoso, poi alla fine non esce mai fuori.
Certamente le giravolte del leader di Forza Italia sorprendono ogni giorno e ora stupiscono di più ancora in modo davvero clamoroso poiché Berlusconi strizza l’occhio al Movimento5 stelle dichiarando che il reddito di cittadinanza non è più una “paghetta” come affermava qualche tempo fa, ma è un “contrasto alla povertà”.
Meglio tardi che mai ci verrebbe da dire e tuttavia sorge più di un sospetto che Berlusconi voglia giocare un ruolo centrale nella partita del Quirinale.
Solo poco tempo fa infatti aveva bocciato la misura più importante del Movimento 5 stelle, mentre adesso improvvisamente la approva e, anzi, si spinge oltre dicendo di provare “stima e rispetto” per Giuseppe Conte.
Silvio Berlusconi comincia a credere di potercela fare e gioca le sue carte quasi alla luce del sole. Nessuno mesi fa pensava che l’ex Cavaliere condannato per frode fiscale potesse aspirare alla massima carica dello Stato sarebbe sembrata una provocazione.
Allora si cominciano a fare del calcoli aritmetici e l’idea di Silvio for President potrebbe essere più di un sogno personale.
Infatti uno dei proconsoli dell’uomo di Arcore, Gianfranco Micciché, assicura che i renziani sono pronti a votare Berlusconi a Presidente della Repubblica e che, dunque, basterebbero una ventina di voti a questa maggioranza che va dal centrodestra a Italia Viva per eleggere l’ex cavaliere.
Da qui l’apertura a sorpresa sul reddito di cittadinanza e di conseguenza ai pentastellati: “Gli importi che sono finiti a dei furbi che non ne avevano diritto sono davvero poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il reddito è andato finalmente a contrastare”, dice giustappunto il capo di Forza Italia in un’intervista e, queste affermazioni, spiazzano non poco coloro che nella coalizione del centro destra hanno fatto fuoco e fiamme sul reddito di cittadinanza.
Se pensiamo che nel gennaio del 2020 Berlusconi diceva peste e corna del reddito ed affermava che era una “paghetta offensiva di 493 euro in media. Coloro che ricevono questi soldi non hanno trovato un posto di lavoro”.
E ancora prima, in campagna elettorale, aveva dichiarato che col reddito i 5 stelle avevano “comprato i voti di tanti italiani poveri”.
Ora, invece, in un’intervista il capo di Forza Italia usa espressioni gentili e di apprezzamento per il presidente dei 5 stelle e arriva addirittura a dire che prova “stima e rispetto” anche se solo “sul piano personale” mentre invece “sul piano politico naturalmente ci sono distanze rilevanti”.
Gli azzurri si sono convinti che per concretizzare il sogno berlusconiano del Colle occorre attrarre nello scrutinio segreto i 5 stelle o gli eletti del Movimento che hanno abbandonato il movimento durante la legislatura e che fanno parte di altri gruppi parlamentari.
Berlusconi, da navigato politico, tiene a precisare di essere candidato: “Come non mi stanco di ripetere, qualunque domanda su questo tema è prematura e rispondervi sarebbe irrispettoso, sia verso il presidente della Repubblica in carica che verso il lavoro dello stesso Draghi”.
Inusuale è apparsa anche l’invio di una brochure ai parlamentari del Partito Democratico in cui viene ritratto con una sua foto in primo piano dove appare con un sorriso smagliante e le braccia alzate.
All’interno sono contenuti interventi sul liberalismo, cattolicesimo e garantismo e in cui è più che evidente il suo tentativo di conquistare un area di grandi elettori anche nell’ambito dei moderati del Pd.
Si sussurra anche che si stia muovendo in suo favore anche il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa che ricercherebbe consensi per Berlusconi nell’area moderata.
Alcuni parlamentari fuorusciti stanno rientrando in Forza Italia quali per esempio i deputati del Misto, Alessandro Sorte e Stefano Benigni.
Proprio Sorte dichiara: “Se Berlusconi fosse il candidato del centrodestra, lo voterei senza dubbi e posso convincere sette o otto deputati del Misto a fare altrettanto”.
Mentre si sussurra che deputati pentastellati che sono transitati nel Centro Democratico di Bruno Tabacci potrebbero pensare di votare in futuro per l’ex Cavaliere se si dovesse candidare per la corsa al Quirinale.