Sono giorni che Matteo Salvini è finito nel pantano dal quale non sa più come uscire. Poco moderato per essere come Berlusconi e troppo poco estremista per essere come Giorgia Meloni.
E così, il leader della Lega, in piena crisi d’identità ha deciso di elaborare un’idea inutile al giorno e dice: “Io per rispetto non mi vedo da nessuna parte – dice Salvini – poi quello che farà ciascuno di noi lo decideranno gli italiani con il voto del 25 settembre. Sul rendere noto prima del voto chi farà il ministro dell’Economia, degli Esteri o della Giustizia mi sembra una operazione di serietà e trasparenza nei confronti degli elettori, sono convinto che anche Meloni e Berlusconi si troveranno d’accordo”. È quanto ha dichiarato lo stesso Salvini a Radio Capital.
“L’impegno e la passione ci sono 365 giorni l’anno – sottolinea Salvini -, mancano 53 giorni al cambiamento del nostro Paese. Le sicurezze sono degli stolti ma c’è tanta voglia di serietà, stabilità e cambiamento di avere una coalizione compatta che non abbia i 5 Stelle, pezzi di sinistra e pezzi di Pd e che per 5 anni faccia ciò che si impegna a fare”.
Salvini si difende dalle accuse e dice che “la collocazione internazionale dell’Italia non cambierà”, e aggiunge che i legami con Mosca “sono stati smentiti ai massimi livelli istituzionali rimaniamo dalla parte dei paesi liberi, democratici e occidentali”, dice il leader del Carroccio.
“Semplicemente lavoro e lavorerò perché le guerre o finiscano il prima possibile o non comincino neanche. In questa ore ci sono fibrillazioni in Kosovo e Taiwan con tutti i problemi che abbiamo chiedo prudenza e cautela da parte di tutti”.
Poi Salvini cerca di aprire nei confronti dell’eutanasia. “Io ho la mia posizione a difesa della vita dall’inizio alla fine. Sul fine vita è importante dibatterne perché la sofferenza a ogni costo non si può imporre, ma ci sono alcuni modelli stranieri che sono oltre, dal mio punto di vista. Sarà un dibattito da affrontare con calma in Parlamento e sono disponibile a ragionare e capire”, conclude il segretario della Lega.