Il governo si appresta a tagliare il tanto osteggiato Reddito di Cittadinanza e il numero uno della Cgil sentenzia la mossa parlando di “follia”.
“Se le notizie domani saranno confermate, l’idea che in un momento in cui aumentano le povertà si taglia il reddito di cittadinanza a noi sembra una follia”, dice il leader della Cgil, Maurizio Landini.
L’incontro di oggi a Palazzo Chigi, tra governo e sindacati è alle porte e la Cgil non utilizza parole dolci nei confronti dell’esecutivo a trazione Meloni.
“Oggi è il momento di investire sul lavoro, sulla solidarietà e soprattutto di andare a prendere i soldi dove sono, dove sono stati fatti i profitti, dove c’è l’evasione fiscale e non continuare a pensare che i lavoratori dipendenti e i pensionati sono i bancomat e pagano anche per quelli che evadono le tasse e che non pagano”, dice Landini.
Al centro del confronto di oggi ci saranno “i provvedimenti relativi al cuneo fiscale, al reddito di inclusione e alle misure di avviamento al lavoro che andranno il giorno dopo, 1 maggio, in Consiglio dei ministri”, recita la convocazione ufficiale.
“Penso che sarebbe utile se il governo non pensasse al lavoro solo il 1 maggio, ma tutti i giorni, visto che finora non lo ha fatto. I provvedimenti fatti in questi mesi per noi vanno nella direzione sbagliata”, aveva premesso Landini nel corso della conferenza stampa di presentazione del concerto di San Giovanni.
“Ci sono tre temi: in Italia ci sono dei salari tra i più bassi in Europa, il fisco con il lavoro dipendente che paga di più della rendita immobiliare, la fuga dei giovani perché qui non ci sono condizioni accettabili. Io ancora devo trovarlo, giustamente, un giovane che mi dica che lui nel suo futuro vuole fare il precario. Non penso poi che la povertà si risolva ridicendo o cancellando il reddito di cittadinanza. Il metodo che il governo ha messo in campo non e’ accettabile”, conclude il capo della Cgil.