Di Mimmo Di Maggio
I leader di Russia e Bielorussia giovedì hanno concordato di istituire un mercato unificato del petrolio e del gas e di approfondire l’integrazione economica di fronte a quelle che considerano sanzioni occidentali ingiustificate su entrambe le loro economie.
L’accordo, raggiunto dopo i colloqui al Cremlino tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader bielorusso Alexander Lukashenko, potrebbe essere visto come l’ultima dimostrazione di sostegno di Putin a Lukashenko che l’anno scorso ha usato la forza per sedare le enormi proteste contro il suo governo.
L’Occidente ha colpito la Bielorussia con sanzioni per punire le autorità per la repressione. Anche la Russia è soggetta alle sanzioni occidentali per il trattamento riservato all’Ucraina.
Mosca e Minsk sono da tempo formalmente parte di uno “stato sindacale” e hanno discusso di un’ulteriore integrazione. Ciò ha suscitato preoccupazioni nell’assediata opposizione bielorussa sul fatto che Lukashenko scambierà pezzi di sovranità in cambio di un sostegno ancora maggiore da parte del Cremlino contro l’Occidente.
I due leader hanno dichiarato in una conferenza stampa di aver concordato 28 road map per l’integrazione che coprivano approcci comuni alle politiche macroeconomiche, inclusa la politica monetaria, le tasse e le regole doganali.
Hanno anche annunciato piani per integrare i loro mercati energetici.
Putin ha affermato che i due paesi firmeranno un documento prima del dicembre 2023 per creare un mercato del gas unificato e concludere accordi simili per petrolio ed elettricità.
Ha affermato che Mosca lascerà invariati anche i prezzi del gas naturale per la Bielorussia agli attuali 128,5 dollari per 1.000 metri cubi nel 2022.
“E non indicizzeremo nemmeno il prezzo della Bielorussia in termini di inflazione del dollaro, anche se è significativo”, ha detto Putin.
La Russia, che vede l’ex repubblica sovietica di 9,5 milioni di abitanti come un cuscinetto strategicamente importante per il suo ovest, ha contribuito a mantenere Lukashenko al potere con prestiti e sostegno politico.
Tale sostegno lo ha aiutato a superare le proteste dello scorso anno, che sono state ampiamente considerate come la più grande sfida ai suoi 27 anni di governo e sono state chiamate a cercare di ribaltare quella che l’opposizione ha definito la sua vittoria elettorale truccata. Lukashenko nega che le elezioni presidenziali dello scorso anno siano state manipolate a suo favore.
Putin ha affermato che la Russia fornirà alla Bielorussia circa 630-640 milioni di dollari in prestiti entro la fine del 2022.
Ha detto che i due paesi si stavano concentrando sull’integrazione economica prima di discutere la potenziale integrazione politica.
I colloqui sono avvenuti lo stesso giorno in cui Russia e Bielorussia hanno aperto formalmente vaste esercitazioni militari congiunte, un’esercitazione di una settimana nel territorio di entrambi i paesi e nel Mar Baltico che ha allarmato alcuni paesi della NATO.
Putin ha affermato che aveva senso per la Russia e la Bielorussia tenere le esercitazioni vicino ai loro confini occidentali, dato che quelle che secondo lui erano mosse della NATO per rafforzare la sua presenza nella regione più ampia.