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Rita Pavone la”sovranista” torna a Sanremo

by Alessio Teresi

A quarantotto anni esatti dall’ultima apparizione sul palco del teatro Ariston, Rita Pavone tornerà a cantare al Festival di Sanremo. E lo farà in una edizione che ha già scatenato polemiche e livori vari a poco meno di un mese dal via della gara canora,in programma dal 4 al 8 febbraio nella “Città dei Fiori”.

Discutibile e discussa la scelta fatta dei cantanti cosiddetti “big” che parteciperanno alla manifestazione, quasi da caso politico invece la vicenda legata alla presenza o meno, in veste di opinionista, della giornalista palestinese con cittadinanza israeliana, Rula Jebreal. Di sicuro ci sarà comunque tanta politica in questa edizione numero settanta di un Festival che da sempre fa parlare, discutere e spesso litigare, gli italiani. La presenza infatti di Rita Pavone, a settantaquattro anni suonati, è garanzia di un qualcosa che “comunque accadrà” di non necessariamente legato soltanto alla musica, durante la kermesse sanremese. L’amatissima ex “Pel di carota” non ha mai nascosto infatti una certa predilezione per personaggi come Salvini, e una scarsissima considerazione invece nei confronti di figure alla Greta Thunberg (definita dall’ex Gian Burrasca un “personaggio da film horror”) tanto per non fare nomi, perché lei le sue idee politiche non le hai mai tenute nascoste. Togliendosi lo sfizio, dopo oltre una cinquantina di anni, di dare in testa “a chi non mi va” quel famoso “martello” che nel lontano 1964 era diventato un autentico tormentone musicale per tutti gli italiani.
Inutile immaginare quale sia stata la reazione di social e benpensanti davanti a tutto ciò, convinti di trovarsi di fronte a una vecchietta sovranista. Ma ancora una volta l’autrice della “Pappa con il Pomodoro” si è lasciata scivolare tutto addosso, e anzi ha risposto al fango con parole battagliere rilasciate all’Ansa dopo aver saputo di essere stata inserita in extremis da Amadeus tra i 22 big di Sanremo. “Ho 74 anni — ha detto — ma la mia voce non l’ha ancora capito e dato che il tempo non si è accorto dell’errore, io vado per la mia strada. L’età anagrafica è solo per la carta di identità e tutti hanno diritto di dimostrare le loro capacità”. La canzone con cui salirà sul palco si intitola “Niente-Resilienza 74” ed è stata scritta dal figlio Giorgio Merk. E noi siamo sicuri che Rita la canterà con quella grinta e con quel coraggio che mancano invece a parecchi artisti contemporanei.

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