Rincari bollette, Conte: “Il tempo di attesa per aiuti economici a famiglie e imprese è scaduto”

“Il tempo di attesa per aiuti economici massicci a famiglie e imprese è scaduto. I rincari della bollette pesano sui cittadini e sulle imprese”. A riportarlo è il leader dei cinquestelle, Giuseppe Conte.

“Servono altri aiuti, servono nuove, immediate misure. Noi abbiamo una lunga lista di proposte pronte. Fra queste c’è l’azzeramento dell’Iva 2022 – aggiunge Conte – sull’aumento delle bollette rispetto ai prezzi medi del 2021. Lo Stato non può guadagnare dai rincari delle tariffe a danno della popolazione. Il Governo sia capofila anche in Europa di questa esigenza”.

“Si deve poi prevedere – propone ancora il leader M5S – un contributo di solidarietà da parte degli operatori che hanno ottenuto importanti profitti – senza aumento di costi – dai rincari di questi mesi. Va creato un fondo di garanzia per gli accordi di fornitura di energia elettrica rinnovabile a lungo termine, per garantire alle imprese energia a prezzi competitivi. Il pagamento delle bollette va rateizzato”.

“Con le nuove misure anti-Covid, nel periodo natalizio, hanno chiuso attività che ancora attendono aiuti per i danni subiti – scrive Conte -, ci sono tanti settori che stanno subendo pesanti conseguenze da questo nuovo picco della pandemia. Cosa aspettiamo? Si vada subito in Cdm per i Ristori: non basteranno pannicelli caldi e cifre modeste, va alzata l’asticella e il Movimento 5 Stelle è pronto a sostenere un nuovo scostamento di bilancio. All’orizzonte si annunciano rincari che riguarderanno, addirittura, beni alimentari di prima necessità, come la pasta. Pensiamo alla vita reale, subito”.

Le bollette rateizzate non esonerano in alcun modo dal pagamento troppo esoso delle utenze. Il Gas e la Luce in Italia costano troppo, con i prezzi tra i più cari d’Europa, e lavorare con quei costi fissi non è assolutamente plausibile.

Questo rincaro costerà un prezzo altissimo agli italiani che non si vedono aumentare, purtroppo, solo Luce e Gas.

Calmierare i prezzi o eliminare qualche accisa per spostarla su beni di lusso potrebbe essere una soluzione pratica. Queste materie prime servono a fare di tutto e, il prodotto finito, verrà pagato dal consumatore che, per sua disgrazia, sta assistendo alla più grande inflazione dal dopoguerra.

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