Ricordo di Dan Peterson

Bettino Craxi, storico leader del Partito Socialista in Italia, era anche un grandissimo tifoso del basket in generale e dell’Olimpia in particolare. Anzi, veniva spesso alle nostre partite. Toni Cappellari, nostro GM quando Craxi era Primo Ministro, disse: “Bettino Craxi amava il basket e spesso veniva a vederci giocare, mettendomi in crisi perché la scorta non voleva che nessuno si sedesse vicino a lui”. Poi, Bettino Craxi, che aveva fatto collegio a Cantù, aveva anche giocato a basket, essendo stato alto 192 cm. Quindi, conosceva la materia ed era molto appassionato. Ex-giocatore e tifoso, come Barack Obama negli USA.

Quindi, non solo i ‘big’ della moda, della finanza e dello sport sono venuti a darci loro appoggio ma anche le ‘stelle’ della politica. E non importava quale partito! Bettino Craxi è stato il leader del PSI per ben 17 anni, dal 1976 al 1993. E’ stato Presidente del Consiglio per ben quattro anni, dal 1983 al 1987. Ma lui ci ha seguito prima di andare al Quirinale, anche prima del mio arrivo a Milano nel 1978. Poi, con ogni nostro sponsor durante i miei nove anni come allenatore: Billy (1978-83); SIMAC (1983-86) e Tracer (1986-87). Quindi, era una presenza costante. Certo, ha preso anche qualche fischio, senza mai scomporsi.

In tutto ciò, un episodio che ci coinvolgeva. Fate conto che non l’avevo mai conosciuto personalmente, mai stretto la mano, solo visto a distanza durante le partite. Una premessa: ogni volta che vincevamo uno scudetto, a fine della partita per il titolo, nello spogliatoio, facevo un breve discorso (anche se ero anti-discorso!) per ringraziare la squadra. Dicevo sempre le stesse cose: “Questa è la più grande squadra che io abbia mai allenato. Ora voglio stringere la mano ai miei campioni”. Poi, stringevo la mano ad ogni singolo giocatore, con una parola o due per lui, per dire quanto apprezzavo ciò che aveva fatto per noi durante l’anno.

Bene, nel 1985-86, battiamo la Juve Caserta di Bogdan Tanjevic per lo scudetto, una serie durissima. Non perdevamo molto partite quell’anno (anzi, 50-13 quell’anno tutto compreso) ma dovevamo soffrire in quella finale, vincendo per 2-1. Quindi, vado nello spogliatoio per fare mio discorso. Tutti in silenzio. Stavo per parlare. Toni Cappellari entra: “Coach, c’è Craxi che vorrebbe salutare la squadra”. Oddio. Il mio bel discorso saltò per aria. E’ venuto dentro il famoso Spogliatoio Nr. 5 del Pala Lido proprio lui, Bettino Craxi, grande come Roberto Premier. Ha fatto un discorso breve ma bellissimo. Dopo, non ho detto neanche una parola.

Non ho potuto neanche ringraziarlo. Era tutto di fretta. Come detto, poche parole ma buone. Mi ha fatto una grande impressione per il talento nel parlare … essendo politico. Ma anche per sincerità. Ha detto che amava il basket, che aveva anche giocato e che ci seguiva. Poi ha fatto complimenti alla squadra per la stagione, per la vittoria, per lo scudetto. Erano parole dette non da un politico ma da uno sportivo. Si capisce quando uno parla tanto per dire qualcosa e quando le parole vengono dal cuore. Dispiace non avere potuto ringraziarlo per ciò che ha detto o … rimproverarlo per avermi ‘rubato’ mio discorso!

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