Chi mi conosce, chi ha letto i miei articoli ed ha partecipato a conferenze nelle quali ho avuto il piacere e l’onore di essere relatore, sa benissimo che sono un “pertiniano” convinto, identificando la mia idea di socialismo con il Presidente della Repubblica Italiana più amato di tutti i tempi.
Non è un mistero che tra Sandro Pertini e Bettino Craxi non ci fosse un grande feeling (o se vi è stato, è stato alquanto intermittente) e, talvolta, non fossero in sintonia nella visione politica e di partito.
Il titolo “Ripartiamo da Craxi” non deve, dunque, trarre in inganno. Non si tratta di una revisione della mia idea di socialismo o della personificazione dello stesso in un modello diverso da Sandro Pertini.
“Ripartiamo da Craxi” è, invece, un auspicio che prende le mosse dalla candidatura di Bobo Craxi alle elezioni comunali di Roma del prossimo 3 e 4 ottobre.
Credo, infatti, che essa non debba essere considerata fine a se stessa. L’obiettivo primario, oltre ad essere quello di riportare il garofano rosso in Campidoglio, dovrebbe essere un altro, molto più ambizioso, quello della rinascita, in modo organizzato e strutturato, del socialismo italiano.
E questo Bobo Craxi lo sa benissimo. Egli, infatti, ha accettato una sfida coraggiosa e contro corrente, dimostrando senso di appartenenza e di servizio non solo ad un partito ma all’intera causa del socialismo con particolare riferimento alla detta rinascita dello stesso.
In questa campagna elettorale dura, impegnativa e tutta in salita, Craxi ha riportato, con orgoglio, nelle piazze e nelle strade della Capitale (oltre che nelle piazze virtuali di internet e dei social) il garofano rosso e lo stesso cognome “Craxi” (con un effetto emotivo non da poco, per i socialisti che hanno vissuto gli anni della segreteria del padre Bettino e che dal 1992 sono alla ricerca di un “nuovo Craxi”), mettendo in circolo, nell’aria, un profumo di socialismo assente, ormai da molto, troppo tempo e del quale si sentiva il bisogno.
Perché il socialismo è progresso, libertà, emancipazione, laicità, giustizia sociale, rivendicazione dei diritti, soprattutto dei più deboli, tolleranza, eguaglianza, antifascismo ed antisovranismo.
Di questi valori, oggi più che mai, c’è bisogno. L’occasione, quindi, che Craxi (con la sua storia personale e familiare e con un programma ricco di spunti interessanti) ha dato ai socialisti italiani con la sua candidatura deve essere colta per ripartire e riunificare il mondo socialista diviso tra tante realtà di dimensioni differenti ma nessuna sufficiente, da sola, a riportare nel popolo, prima, e nelle istituzioni, dopo, la gloriosa bandiera sulla quale splendeva il sole dell’avvenire.
L’auspicio, quindi, è che il profumo di socialismo messo in circolo nell’aria da Bobo Craxi si trasformi in un forte vento di rinnovamento che dalle piazze, passando per il Campidoglio, cominci a soffiare su tutta la Penisola.