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Rapporto Anac sui contratti pubblici in aumento nel 2020

by Rosario Sorace

C’è una dato economico in controtendenza ed è quello del mercato dei contratti pubblici che, dopo la flessione dei primi 4 mesi dovuta all’emergenza sanitaria, si registrano (nel secondo quadrimestre del 2020) un numero superiori a quelli del periodo pre-Covid, sia in termini di gare che di valore economico.

Ed è quanto che si rileva dal rapporto dell’Anac sulle procedure di affidamento perfezionate di importo pari o superiore a 40.000 euro nel periodo maggio-agosto 2020. Sono state 52.808 le procedure di gara per un importo complessivo a base d’asta di 65,4 miliardi euro e si è avuto l’aumento del 4,1% in termini di gare e del 2,8% come valore economico rispetto al quadrimestre del 2019.

“L’analisi congiunturale del mercato dei contratti pubblici dimostra che dopo il calo del primo quadrimestre 2020 dovuto alla prima ondata di Covid-19 vi sia stata una ripresa del settore – spiega Giuseppe Busia, Presidente Anac – ripresa che l’Autorità ha sostenuto ed accompagnato sia con i provvedimenti ad hoc, sia fornendo continuamente alle pubbliche amministrazione indicazioni su come operare nell’emergenza utilizzando al meglio le norme già contenute nel Codice dei contratti. Ora dobbiamo e possiamo fare di più per rendere tutta la filiera degli appalti più snella e trasparente, efficiente ed efficace soprattutto in vista del Recovery plan, semplificandola con la digitalizzazione ed una valorizzazione e condivisione della Banca dati nazionale dei contratti pubblici. Un investimento per le future generazioni”.

L’Anac evidenzia che l’incremento in valore maggiore si è avuto nei settori speciali, con un +5%, anche a fronte di una diminuzione del numero di gare calate del 10,1%, che mostra il fatto che sono state bandite meno gare ma con importi più significativi.

Nella tipologia di contratto (lavori, servizi, forniture), l’Anac ha registrato un calo vistoso nei servizi, con un -40,5% del valore, che viene ampiamente compensato dall’ingente aumento del 71,3% nei lavori che sono un serie di gare nei settori speciali, mentre si registra un aumento del +10,2% nelle forniture.

Nelle scelta del contraente si conferma un incremento delle procedure “derogatorie” e in particolare affidamenti diretti, negoziata senza bando, che sono dovute probabilmente anche ai primi effetti del D.L. 76/2020 “Semplificazione”, che, appunto, è entrato in vigore a metà luglio 2020.In base ai dati che sono stati pubblicati dagli osservatori regionali, la Regione che ha bandito più gare è la Lombardia, con 6.248 CIG, e a seguire il Veneto ed Emilia Romagna. Anche per quanto riguarda il valore economico, la classifica pone sempre in testa la Lombardia con 5,4 mld di euro, seguita da Lazio e Veneto.


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