Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ritorna sui suoi passi quando domenica ha chiarito che gli Stati Uniti non hanno una politica di cambio di regime in Russia. A Varsavia Biden aveva detto che il presidente russo Vladimir Putin non sarebbe potuto rimanere al potere.
I commenti di Biden in Polonia, fatti più per scaldare l’aria che per mettere fine al conflitto, includevano anche: Putin un “macellaio” e sembravano essere una forte escalation dell’approccio degli Stati Uniti nei confronti di Mosca per l’invasione dell’Ucraina.
I diplomatici americani domenica si sono trovati in difficoltà nel chiarire l’affermazione poco lucida del loro presidente e alla domanda se Washington stesse chiedendo un cambio di regime in Russia, hanno risposto di “No”.
Julianne Smith, l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la NATO, in precedenza ha cercato di contestualizzare le osservazioni di Biden, dicendo che hanno seguito una giornata di colloqui con i rifugiati ucraini a Varsavia. L’invasione russa di un mese ha allontanato dalle proprie case un quarto della popolazione ucraina di 44 milioni di abitanti.
“Al momento, penso che sia stata una reazione umana di principio alle storie che aveva sentito quel giorno”, ha detto Smith e ha ribadito il concetto che “Gli Stati Uniti non hanno una politica di cambio di regime in Russia. Punto”.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto in una conferenza stampa a Gerusalemme che Biden stava sottolineando che Putin non poteva avere il potere di fare la guerra. Ma Blinken ha detto che qualsiasi decisione sulla futura leadership della Russia spetterà “al popolo russo”.
I repubblicani hanno affermato categoricamente che le osservazioni di Biden sono state uno sfortunato errore.
Il senatore James Risch, il massimo repubblicano nella commissione per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti, ha definito le osservazioni di Biden una “orrenda gaffe” e ha detto che avrebbe voluto che il presidente si attenesse al copione.
La dichiarazione boomerang di Biden ha fatto il gioco dei propagandisti russi e tira l’acqua al mulino di Vladimir Putin. Una condanna per la stessa Ucraina.
Difficile non notare il temperamento violento e sanguinario di Putin e, di certo, non serviva il presidente degli Usa per evidenziarlo, bastavano le bombe, i morti e i feriti; ma offendere il “macellaio” che tiene in ostaggio donne, bambini e un intero Paese, solo per qualche titolo di giornale, rappresenta l’apice dell’idiozia. Proprio come Joe.