Ci sono personaggi, o meglio manager, che, a prescindere da tutto, non retrocedono mai, anzi, ottengono riconoscimenti e ruoli sempre più importanti e di grande rilievo. E’ quel che accade in Italia; infatti, Mauro Moretti diventerà Amministratore delegato della partecipata statale Psc.
Come ben si sa, Moretti è stato condannato in primo e secondo grado per reati che vanno dal disastro ferroviario colposo all’omicidio colposo plurimo aggravato. Si tratta della disastro avvenuto a Viareggio e di cui già la Cassazione ha addebitato a Moretti gravi colpe omissive anche se la Corte ha chiesto un Appello bis per ridiscutere nel merito la condanna per disastro ferroviario, che è l’unico reato rimasto in piedi, mentre come si ricorderà l’omicidio colposo, le lesioni gravi e gravissime e l’incendio sono andati prescritti.
Si leva quindi una vibrante e indignata protesta dei familiari della strage di Viareggio contro questa ennesima promozione ai vertici di un’azienda a partecipazione pubblica di Moretti, che è appunto ancora imputato nel processo per il disastro ferroviario del 29 giugno 2009, in cui persero la vita 32 persone, tra cui tre bambini.
La Psc è una importante e grande azienda nel settore impiantistico delle costruzioni e infrastrutture con affari nel Golfo, in Russia e America del Sud e ora Moretti è stato nominato consigliere. Dunque l’azienda ha fatto sapere che Moretti sarà nominato Amministratore delegato del gruppo partecipato al 10% dalla pubblica Fincantieri e per un altro 9,64% da Simest, società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, che è controllata dal ministero dell’Economia.
“Abbiamo più volte denunciato ‘un sistema Paese’ che continua a ignorare i propri cittadini, che si protegge e si spalleggia. Siamo nuovamente a sottolineare come tutto cambia per non cambiare nulla. Vediamo da una parte il licenziamento di lavoratori che denunciano la mancanza di sicurezza (ci si riferisce a Dante De Angelis, che è stato licenziato e poi reintegrato su ordine del tribunale, ndr), le intimidazioni ed esclusioni nella difesa dei diritti individuali e collettivi, per la tutela della salute nei luoghi di lavoro, nonché vane battaglie sociali per la sicurezza ferroviaria, mentre dall’altra continue nomine e rinomine di imputati eccellenti da parte di questo Stato e di imprese private”, ed è questo il tenore del comunicato dei familiari delle vittime che si sono riuniti nell’associazione ‘Il Mondo che Vorrei’.
Il coordinatore dei familiari dei morti di Viareggio è Marco Piagentini, che nella tragedia riportò ustioni sul 90% del corpo e perse due dei tre figli, Luca e Lorenzo, 4 e 2 anni, nonché la moglie Stefania Maccioni, 39 anni.
I familiari fanno un appello accorato al presidente della Psc, Umberto Pesce, figlio, come il vicepresidente Angelo, del fondatore di Psc, Emidio Pesce. “Dottor Pesce, è anche a Lei che ci rivolgiamo, a Lei che per la sua azienda ha scritto un bellissimo codice etico (che parla di onestà, correttezza, integrità, sicurezza dei lavoratori) e la storia della sua azienda arriva da lontano, da radici forti e familiari. Le chiediamo se la nomina ad amministratore delegato di Mauro Moretti, imputato eccellente (non per meriti, ma per sue precise responsabilità) nella strage ferroviaria del 29 giugno e condannato sia in primo grado che in appello anche per omicidio colposo plurimo aggravato, per la morte di 32 persone tra cui donne e bambini di 2, 3, e 4 anni, e ancora in attesa di un giudizio definitivo, sia moralmente etica”.
Ragioni di opportunità e di natura etica avrebbero dovuto impedire questa promozione ed, ad aggravare l’opacità della vicenda ,oltre a questa nomina di Moretti in Psc, vi sono stati negli anni una lunga serie di incarichi e onorificenze date a diversi imputati nel processo Viareggio. Niente meno Moretti ricevette persino il Cavalierato al Lavoro dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre ancora ricopriva l’incarico di amministratore delegato di Ferrovie dello Stato ed era ancora solo indagato.
Non solo è stato conferito questo riconoscimento dall’alto valore morale e civile ma anche sempre da indagato, fu riconfermato dal governo Berlusconi e dopo da imputato fu riconfermato della fiducia dall’esecutivo di Enrico Letta. Infine il governo Renzi lo promosse al ruolo di amministratore delegato di Finmeccanica e lo sostituì ai vertici di FS, con Michele Mario Elia, guarda caso, anche lui in quel momento rinviato a giudizio in qualità di Amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana.
Quando avvenne questa nomina, nel maggio 2014, i familiari delle vittime occuparono il binario 4 della stazione di Viareggio, che era appunto il binario in cui avvenne il deragliamento. In quell’occasione fu Daniela Rombi, che promosse la clamorosa protesta e che nella strage perse la figlia Emanuela Menichetti, che all’epoca aveva 21 anni dopo 42 giorni di agonia per le ustioni riportate. Tuttavia quelle proteste non sortirono nessun risultato.