Home Attualità Proposta del Pd per la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica e l’abrogazione del semestre bianco

Proposta del Pd per la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica e l’abrogazione del semestre bianco

by Rosario Sorace

Ormai l’Italia politica è entrata nella frenesia dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e lo scranno del Quirinale è ambito da diversi uomini politici di lungo corso e non solo.

In realtà oggi la legislatura è messa a repentaglio se dovesse venir eletto Mario Draghi, quindi si cerca di evitare lo spauracchio delle elezioni anticipate.

In attesa dei mesi in cui si entrerà nel vivo si susseguono le prese di posizioni dei partiti. In concomitanza della convocazione dei grandi elettori il Pd ha pensato di farsi carico di una proposta per impedire la rieleggibilità del presidente della Repubblica e, quindi, abolire il semestre bianco.

Naturalmente bisogna modificare i precetti della nostra Carta fondamentale per cui è stato depositato un disegno di legge costituzionale recante la firma dei senatori Dario Parrini, Luigi Zanda e Gianclaudio Bressa.

In questo senso si dovrebbe aggiungere al primo comma dell’articolo 85 della Costituzione che il capo dello Stato “non è rieleggibile”.

Mentre nell’articolo 2 del ddl si richiede di abrogare il secondo comma dell’articolo 88, che prevede il semestre bianco quando al presidente della Repubblica non è consentito di sciogliere le Camere o una di esse negli ultimi sei mesi di mandato.

“L’impossibilità di sciogliere il Parlamento per sei mesi costituisce una rottura della continuità del nostro sistema, che deve poter prevedere una via di uscita costituzionale da qualsiasi eventualità di stallo parlamentare”, dichiara Luigi Zanda approfondendo il tema della rieleggibilità del Capo dello Stato, “si tratta di una modifica opportuna che è conseguenza dell’abolizione del semestre bianco”, continua Zanda che tiene a precisare: “Non c’è alcuna connessione tra la nostra proposta e l’appuntamento per la scelta del prossimo Presidente”.

Poi, rivela l’esponente dem, la prossima elezione del Presidente della Repubblica “sarà certamente più difficile” rispetto alle dodici precedenti anche perché vi è una “frammentazione del Parlamento”, e per la “concomitanza della crisi economica con l’emergenza sanitaria”.

In tal senso storicamente due presidenti, Antonio Segni e Giovanni Leone, si erano espressi contro il divieto di rielezione del capo dello Stato e l’abolizione del semestre bianco.

Tale proposta espressa in questo nel ddl del Pd troverebbe d’accordo anche l’attuale inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella, il quale più volte in questo suo settennato che volge al termine ha ricordato gli interventi favorevoli alla suddetta idea di Segni e di Leone.

In tal modo Mattarella ha esplicitamente fatto capire che vi è una sua sostanziale indisponibilità a un’eventuale ricandidatura per il colle, cosa che invece è avvenuto in 70 anni di Repubblica solo con la rielezione di Giorgio Napolitano nel 2013.

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