Home Senza categoria Pronto il “decreto liquidità”

Pronto il “decreto liquidità”

by Silvia Roberto

Le dichiarazioni di Conte, Gualtieri e Azzolina nella conferenza stampa a Palazzo Chigi

La frase che mi è rimasta più impressa della conferenza stampa indetta ieri dal premier Conte a Palazzo Chigi è stata quella pronunciata dallo stesso Presidente del Consiglio: “È una potenza di fuoco” (riferito al decreto liquidità approvato poco prima nel Cdm). È stato come sentirsi catapultare in un episodio di Dragon Ball. Peccato per la dura realtà. Ormai siamo “quasi” abituati a un presidente del Consiglio che in una difficile e tragica emergenza “cerca” di tenerci costantemente informati, attraverso le oramai famose dirette social. Ma quanto siamo abituati ad adattarci a misure che cambiano continuamente, così come il nostro stile di vita?

Al centro dell’ultima conferenza stampa l’approvazione del “decreto liquidità”, ovvero quel documento atto a enunciare ulteriori misure economiche per limitare gli effetti negativi cui stanno andando incontro i molti imprenditori che hanno dovuto chiudere le aziende e le società da un giorno all’altro. Tutto questo a causa di un virus dalle corone poco regali.

Nel suo discorso, Conte ha parlato di uno stanziamento di 400 miliardi di euro per le imprese, 200 miliardi per il mercato interno e 200 per potenziare l’export attraverso prestiti erogati con i normali canali finanziari. Il premier, tra le altre, ha sottolineato che “lo Stato offrirà una garanzia affinché tutto avvenga in modo celere, veloce e sicuro”. Possiamo fidarci? Speriamo sia la volta buona perché lo Stato offra delle garanzie sapendo che versiamo (e aggiungo profumatamente) delle tasse che dovremmo (o avremmo voluto) riavere indietro sotto forma di servizi. Ad ogni modo se il “nostro” Presidente del Consiglio, dichiara che nessuno sarà lasciato solo, noi cittadini lo ascoltiamo con interesse e fiducia come un figlio ascolta con dovere e timore il proprio padre.

Conte ha parlato anche di potenziamento del golden power, dove si “potranno controllare le operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza. Uno strumento che consentirà di intervenire nel caso ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’Ue”.

Presenti alla conferenza stampa, oltre al premier Conte, anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli e dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Proprio il ministro Gualtieri ha affermato che il governo ha varato “un intervento senza precedenti” con una “imponente mobilitazione di risorse pubbliche” per dare “una garanzia poderosa per preservare il nostro sistema produttivo a superare questo momento difficile e potersi rilanciare”. E prosegue: “Mettiamo in campo 200 miliardi di garanzia per prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato senza limiti di fatturato, per imprese di tutti i tipi. Potranno arrivare al 25% del fatturato delle imprese o al doppio del costo del personale con un sistema di erogazione molto semplice e diretto al sistema bancario, attraverso Sace, con condizionalità limitate tra cui quella di non poter erogare dividendi”.

Ma gli occhi erano puntati anche sul ministro dell’Istruzione Azzolina e al “decreto scuola” approvato proprio stamane. Il ministro ha voluto confermare che si tratta di un provvedimento che “consentirà di traghettarci verso il prossimo anno scolastico”. Traghettarci?! Come Caronte nell’inferno della Divina Commedia?! Poi prosegue affermando che “Questo decreto ha trasformato gli esami di stato e quelli della scuola secondaria di primo grado, facendo in modo che nessuno sia lasciato indietro”. Vorremmo qui comprendere cosa intende per “trasformato”. Si sa, a parole siamo stati tutti bravi ma come si dice, carta canta. E gli studenti hanno tutto il diritto, ma anche il dovere di sapere in che modo sono stati trasformati questi esami. Del sei politico non se ne parla. Il ministro ribadisce che “se ci saranno dei debiti da recuperare gli studenti li recupereranno a settembre”. Ha poi chiesto scusa ai precari perché il ministero non riesce ad aggiornare le graduatorie: “Lo faremo l’anno prossimo quando le procedure saranno digitalizzate”, ha detto.

Dunque ritardi su ritardi, rimandi su rimandi. Con il dl scuola la didattica a distanza diventa obbligatoria, gli studenti saranno tutti ammessi all’anno successivo anche se le insufficienze andranno recuperate. Discorso a parte per l’esame di maturità dove ci sarà la possibilità di essere bocciati. Il rientro in classe sarà possibile solo quando ci saranno garanzie di totale sicurezza.

E i cittadini in effetti hanno bisogno di garanzie e di totale sicurezza. Oggi, insomma, è stato il giorno dell’annuncio ma bisogna vedere come queste misure potranno e verranno attuate. Il dubbio è lecito se si pensa che gli ultimi decreti sono stati “pieni” di elementi teorici poco chiari e ancor più indecifrabili è stata la realtà pratica sul come realizzare tali provvedimenti.

Ma non è qui il luogo tantomeno il momento di fare polemica. Questo è il momento di restare uniti, di combattere insieme, come se fossimo un unico essere, potente, forte, invincibile da sconfiggere. Perché è questo che noi siamo, caro Coronavirus, più forti di te e di qualsiasi altro virus e ti sconfiggeremo.

E come ha detto il premier Conte: “Quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera, presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici”.

Potrebbe interessarti

Lascia un commento