Libro davvero prezioso, “La valle dell’anima”, Lettere scelte 1815 – 1820.
Autore un gigante della letteratura, John Keats, considerato il più grande esponente del Romanticismo europeo. Pubblicato nella Biblioteca Adelphi arrivata al suo 726° titolo, il volume a cura di Alessandro Gallenzi costituisce un epistolario inedito per il pubblico italiano.
Nel corpus delle Lettere come nelle Odi, ritroviamo tutte le cifre della sensibilità del poeta inglese. Nato a Londra, autodidatta, ama Shakespeare e Milton. Il suo Romanticismo affonda nella bellezza e nella trascendenza naturalistica. Di chiaro influsso miltoniano la sua concezione della poesia come potere salvifico.
Talvolta contradditorio, in una lettera indirizzata a Richard Woodhouse esclama:”…. il poeta è la creatura meno poetica che esista, si sostituisce di continuo ad un altro corpo, lo riempie. Il sole, la luna, il mare, gli uomini, le donne sono creature poetiche in quanto impulsive e hanno attributi immutabili, mentre il poeta non ne ha, non ha personalità…tra le creature di Dio è di certo quella meno poetica!….”
Questa è una delle lettere più interessanti per la critica. Continua Keats “….non c’è parola da me pronunciata che possa essere considerata un’opinione espressa da un temperamento costante. Come è possibile d’altronde se non ho un temperamento?
“…La mia ambizione è di fare del bene per il mondo. Spero solo di non perdere interesse per le vicende umane…”
Si è obiettato di un Keats autenticamente romantico.
Facile pensare che il poeta abbia inconsapevolmente avvertito le influenze romantiche senza però esserne assorbito completamente.
Infatti il fervore immaginativo accompagnato da una rigorosa etica appartenevano già al mondo della fantasia, a quel campo neutro, discosto dalle influenze e dalle appartenenze.
La polifonia di voci, a detta di Alessandro Gallenzi, è tipica di un giovane impulsivo, non ligio certamente agli stili ed alle mode.
Muore troppo presto Keats. E’ sepolto nel cimitero acattolico di Roma. E’ il 23 febbraio 1821.
Sulla tomba nemmeno il suo nome, solo un breve epitaffio:
” Questa tomba contiene i resti mortali di un giovane poeta inglese che sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: Qui giace un uomo il cui nome fu scritto sull’acqua “