Home Approfondimenti Pillole Domenicali, le ultime novità in libreria: “IL BIANCO E IL NEGRO” di Aurelia Michel

Pillole Domenicali, le ultime novità in libreria: “IL BIANCO E IL NEGRO” di Aurelia Michel

by Freelance

Di Guglielmo Brighi

Saggio einaudiano di grande impatto, ritorna il tema della schiavitù che si manifesta dentro lo stato e fuori lo stato, comunque sempre funzionale allo stato ed alle sue economie. Fenomeno profondo delle società antiche che ha attraversato tutte le longitudini e latitudini del mondo con uno sviluppo sorprendente e continuo.

La schiavitù oggi riguarderebbe stando le ultime stime raccolte, tra i 25 e 46 milioni di persone. Una riduzione in schiavitù che avviene in modo costante e simile a tutte le sopraffazioni che l’uomo ha usato sull’uomo.

Povertà, mercato, bottino di guerra, tratta. Quella euro-atlantica ha riguardato oltre 12 milioni di persone. Definire la schiavitù o meglio, la sottomissione schiavile dentro una definizione tout-court è operazione vana ed inutile.

Il Bianco ed il Negro che dà il titolo a questa indagine, sono figli della nostra stessa tradizione simbolica: le razze nere sono figlie delle tenebre, l’uomo bianco è invece figlio del sole. L’inferiorità nascerebbe quindi da una categoria simbolica e metaforica.

E’ stato facile per gli antichi ma anche per i moderni configurare le due pelli: la bianchezza precede sempre la razza, diventando un fattore “valoriale”, quasi aristocratico, comunque dominante.

Uomo contro uomo, pelle contro pelle. La scoperta dell’alterità alle soglie dell’età moderna, ne ha svelato tutta la spietatezza.

Juan Lopez de Palacios, giurista spagnolo, autore de il ” Requirimiento”, si inventa, pur di sottomettere, questa dichiarazione di sovranità letta dai Conquistadores ogni volta che si imbattono in una popolazione indigena.

L’uomo si inventa gli atti per dominare, reclamare, uccidere, nel cinquecento come negli altri secoli. Il bianco proverà il delirio della Soluzione Finale nel XX° secolo.

Aurelia Michel nelle pagine finali di questa sua ricerca, ci ricorda il 1950, anno della pubblicazione e della dichiarazione sulla razza firmata dai più grandi antropologi del mondo. Si riconosce che la razza non esiste. Ma il concetto di razza continua a lavorare sotto traccia.

Sandro Pertini disse una volta…” Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell’ebano ma il suo animo brillava di limpida luce..”

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