Mentre pare sia stato messo quasi tutto a tacere, sono ancora in molti a domandarsi chi ci sia dietro l’esplosione del gasdotto russo, Nord Stream. Usa e Russia si accusano a vicenda ma l’ordine da parte dell’Europa di Gpl americano, avvenuto subito dopo, e l’immensa perdita di gas, infrastrutture e clienti da parte dei russi possono darci qualche indizio su movente e imputato.
La NATO dovrebbe tenere una riunione di emergenza per discutere le recenti scoperte sulle esplosioni di settembre nei gasdotti Nord Stream, ha detto sabato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Il giornalista investigativo Seymour Hersh, che ha vinto un premio Pulitzer nel 1970, ha dichiarato mercoledì in un post sul blog, citando una fonte non identificata, che sommozzatori della marina statunitense avevano distrutto gli oleodotti, con esplosivi per ordine del presidente Joe Biden.
La Casa Bianca ha respinto come “completamente falsa e completa finzione” l’affermazione che gli Stati Uniti fossero dietro le esplosioni dei gasdotti Nord Stream, che inviano gas russo alla Germania.
Svezia e Danimarca, nelle cui zone economiche esclusive si sono verificate le esplosioni, hanno concluso che gli oleodotti sono stati fatti saltare in aria deliberatamente, ma non hanno detto chi potrebbe essere il responsabile dell’operazione.
Gli Stati Uniti e l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico hanno definito l’incidente “un atto di sabotaggio”. Mosca ha incolpato l’Occidente per le inspiegabili esplosioni che hanno causato le rotture. Nessuna delle due parti ha fornito prove.
“Ci sono fatti più che sufficienti qui: l’esplosione dell’oleodotto, la presenza di un movente, prove circostanziali ottenute dai giornalisti”, ha detto Zakharova sulla piattaforma di messaggistica Telegram.
“Allora, quando si riunirà un vertice NATO di emergenza per esaminare la situazione?”