E mentre la Pandemia ritorna inesorabile a mordere e corrodere le nostre vite e i nostri stili di vita, c’è chi invece se la ride e non poco; facendosi tuffi nell’oro alla Zio Paperone.
Si tratta dei 10 uomini più ricchi del mondo che, grazie alla pandemia, hanno più che raddoppiato i loro patrimoni: da 700 a 1.500 miliardi di dollari. A discapito dei 163 milioni di poveracci finiti in rovina e in condizioni di povertà.
Il rapporto Pil/ricchezza non ha più ragione d’esistere quando i profitti se li mettono in tasca i soliti noti.
Il rapporto di Oxfam è allarmante e la nostra società cieca continua a perpetuare il concetto di quanto sia giusto che una persona, come gli altri, guadagni più di 163 milioni di persone o addirittura di stati interi.
E’ sicuramente il caso del magnate Jeff Bezos, patron di Amazon, che nei primi 21 mesi della pandemia ha aggiunto al suo capitale profitti per oltre 81,5 miliardi di dollari, equivalenti al costo completo stimato della vaccinazione per l’intera popolazione mondiale.
Le donne che, per curare i propri figli, sono quelle che hanno subito più impatti economici durante la pandemia, hanno perso complessivamente 800 miliardi di dollari di redditi nel 2020, un ammontare superiore al Pil combinato di 98 Paesi, e stanno affrontando un aumento significativo del lavoro di cura non retribuito, che ancora oggi ricade prevalentemente su di loro.
E quindi, mentre le multinazionali come Pfizer, BioNTech e Moderna hanno permesso di realizzare utili per oltre 1.000 dollari al secondo, meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei Paesi a basso reddito.
Questo mancato intervento, ha battuto la strada al proliferare del virus e di altre varianti che, incombono con recrudescenze in tutto il mondo, e, gli stati nel panico, firmano contratti capestro pur di salvare la propria popolazione.
Il coronavirus, grazie ai lockdown, ha aggravato le condizioni economiche delle famiglie italiane e rischia di ampliare a breve e medio termine i divari economici e sociali preesistenti.
Per quanto riguarda l’Italia, la ricchezza è stata pilotata nelle mani di pochi e la concentrazione di patrimoni, sempre più da capogiro, hanno finito per aumentare in maniera ingiustificata.
Nel solo 2020, la quota, in lieve crescita su base annua, di ricchezza detenuta dal top -1% supera oggi di oltre 50 volte quella detenuta dal 20% più povero dei nostri connazionali.
Il 5% più ricco degli italiani deteneva a fine 2020 una ricchezza superiore a quella dell’80% più povero. Nei 21 mesi intercorsi tra marzo 2020 e novembre 2021 il numero dei miliardari italiani della lista Forbes è aumentato di 13 unità e il valore aggregato dei patrimoni dei super-ricchi è cresciuto del 56%.
I 40 miliardari italiani più ricchi posseggono oggi l’equivalente della ricchezza netta del 30% degli italiani più poveri. Alla riduzione delle spese per consumi è corrisposto nel 2020 un significativo aumento dell’incidenza della povertà assoluta. Oltre 1 milione di individui e 400.000 famiglie sono sprofondati nella povertà.
Il contrasto alle disuguaglianze e in particolare la portata redistributiva di alcuni interventi strutturali messi in campo nel 2021 dal Governo Draghi – sostiene Oxfam – sconta le difficili convergenze di una maggioranza disomogenea e la prevalenza di pulsioni conservatrici.
Le misure welfare di oggi sono appartenenti ad una politica clientelare e stagnante, nessuna crescita e spesa incessante.
Serve investire sul popolo e sul lavoro, servono investimenti pubblici, e non investimenti, pagati dal pubblico, che fanno nutrono il privato o l’azienda che ha sponsorizzato il politico di turno.
Imporre a chi ha i soldi di rinunciare alle proprie ricchezze è un ragionamento da dittatori, ma pensare che non potessero esserci anticorpi del caso per non permettere una speculazione così subdola e meschina è roba da ingenui. Si poteva fare e non si è fatto nulla! E il popolo continua ad affamarsi sempre più.
Servono più industrie pubbliche e meno privati. Più consorzi e meno Spa. Solo così si può sperare di rilanciare un’idea di comunità che si rispetti e che progredisca.
L’interesse privato posto prima di tutto, anche prima della salute dei cittadini, com’è il caso dei vaccini, è inaccettabile e non ha ragione d’esistere; quando tutta la popolazione mondiale va incontro ad una crisi senza precedenti e ad una mortalità da “Grande Guerra”.
Bisogna cambiare qualcosa! Altrimenti succederà l’inevitabile. Anche un popolo mansueto e pacifico, come quello italiano, può diventare freddo e spietato quando gli si leva il pane di bocca. Ma in uno scenario così apocalittico proprio a nessuno piacerebbe dire “L’avevo detto”.
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