Operazione delle forze dell’ordine contro la camorra nel Veneto e nel Friuli

Le mafie da decenni si infiltrano nelle attività economiche in tutto il territorio nazionale per imporre il dominio e per tentare di condizionare violentemente le attività imprenditoriali che producono reddito e ricchezza.

Si susseguono, quindi, operazioni di polizia com’è avvenuto a Bibione in provincia di Venezia, realtà che si pensava non essere controllata dalla camorra mentre invece è stata scoperta una rete capillare di estortori che operavano in Veneto e nel Friuli sottoponendo i commercianti alle leggi criminali.

Infatti vi era un gruppo che è stato accusato di costringere i commercianti con intimidazioni, minacce e persino spedizioni punitive a non poter svolgere le proprie attività cercando di impedire che si facesse una manifestazione estiva a Bibione.

Il presidente Antimafia Morra ha affermato con tono assai preoccupato che “si tratta di infiltrazioni di camorra in un territorio che si pensava immune”.

L’operazione è stata portata avanti dalla direzione investigativa Antimafia e dal nucleo di polizia economico finanziaria di Trieste che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di diverse soggetti della camorra napoletana.

L’arresto più clamoroso è stato quello del presidente dell’Ascom di Bibione, Giuseppe Morsanuto, ex vicensindaco di San Michele al Tagliamento.Si è proceduto sia alla perquisizione della sede dell’associazione commercianti, sia della casa di Morsanuto.

Dunque, le persone sottoposte all’ordine di custodia cautelare in carcere dovranno rispondere, a vario titolo, di diversi episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso che dai risultati delle indagini risultano essere stati commessi con reiterate intimidazioni in modo tale che gli ambulanti veneti e friulani non esercitassero più la propria attività.

Si è cercato anche di non consentire lo svolgimento della manifestazione estiva di Bibione fieristica denominata “I Giovedì del Lido del Sole”.

L’ obiettivo criminale era quello di giungere ben presto ad un controllo pieno sulle attività economiche nella località turistica.

Sono state provate vere e proprie spedizioni punitive armate contro chi soggiaceva all’egemonia camorristica anche in altre manifestazioni fieristiche del litorale friulano-veneto.

Le forze dell’ordine, in un’azione congiunta di Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono intervenute entrando in azione anche a San Donà, Portogruaro, Caorle e Jesolo.

“Il mio ringraziamento alla Dia, alla Guardia di Finanza ed alla Dda di Trieste per l’operazione che ha visto decine di arresti per estorsione aggravata dal metodo mafioso nel Veneto orientale e nel Friuli Venezia Giulia”, ha detto il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra che ha così proseguito: “Si tratta di infiltrazioni di camorra in un territorio che si pensava immune e proprio questa convinzione di impermeabilità a certi fenomeni è il grave errore di chi si reputa invulnerabile. È necessario sollecitare l’attenzione e la sensibilità dei cittadini e degli operatori economici a denunciare, a porre subito un argine a queste degenerazioni mafiose”.

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