Si sta per concludere la vicenda di impeachment che vede coinvolto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Senato, con 53 voti a favore e 47 contrari, dà il via libera al voto sugli articoli di messa in stato d’accusa previsto per mercoledì 5 febbraio alle ore 16:00 locali, 22:00 in Italia. Lunedì è prevista “l’arringa finale” sia per l’accusa che per la difesa.
Si prospetta un “happy ending” per il tycoom accusato di ostruzione della giustizia e abuso di potere per aver “sollecitato l’interferenza di un governo straniero, quello dell’Ucraina, e di voler trarre vantaggio nella sua rielezione”. Un’assoluzione che potrebbe arrivare la prossima settimana mettendo un punto definitivo a un accanimento da parte dei democratici che non hanno mai visto di buon occhio l’attuale presidente. I democratici sono sempre stati convinti di un abuso di potere di Trump che avrebbe esercitato sull’Ucraina per affondare l’avversario politico Joe Biden. E per questo chiedevano di poter chiamare a deporre l’ex consigliere per la Sicurezza nazionale, John Bolton, insieme ad altri testimoni. Richiesta respinta grazie ai 51 voti dei repubblicani contro i 49 dei democratici.
Ma, come si sa, i traditori sono sempre dietro l’angolo. Ed ecco tra questi 49 spuntare due senatori del Partito repubblicano che, nonostante l’appello del leader al Senato, Mitch McConnell, e dello stesso Trump che chiedevano di respingere la mozione dei democratici, hanno invece votato a favore della richiesta dei dem. Parliamo della senatrice del Maine, Susan Collins, e del senatore Mitt Romney dell’Utah. Mentre decisivi sono stati i voti dei senatori Lamar Alexander e Lisa Murkowski che, fedeli al loro partito, hanno determinato la sconfitta dei democratici.
Dal canto suo Trump, sempre molto attivo e presente sui social, in particolare su twitter, non fa certo mistero di ciò che pensa dei democratici. Così in un tweet a proposito dei suoi avversari politici: “The Radical Left, Do Nothing Democrats keep chanting “fairness”, when they put on the most unfair Witch Hunt in the history of the U.S. Congress. They had 17 Witnesses, we were allowed ZERO, and no lawyers. They didn’t do their job, had no case. The Dems are scamming America!”.
Ovvero “La sinistra radicale, i democratici nullafacenti continuano a cantare equità quando loro hanno messo in piedi la più ingiusta caccia alle streghe della storia del Congresso americano –ha tuonato il Tycoon – e loro hanno avuto 17 testimoni. Noi zero consentiti e nessun avvocato. Non hanno fatto il loro lavoro. Non c’è nessun caso. I dem stanno imbrogliando l’America”.
Sembra dunque quasi conclusa questa storia di impeachment che molto probabilmente vedrà assolto il presidente a stelle e strisce così come accadde nel 1869 quando Andrew Johnson, il 17° presidente, fu accusato e poi assolto dall’abuso che avrebbe esercitato nell’esercizio dei poteri presidenziali o quando Bill Clinton finì sotto accusa per falsa testimonianza e ostruzione alla giustizia (il caso meglio conosciuto come lo scandalo sessuale legato a Monica Lewinsky). Una vicenda che anche qui si concluse con una assoluzione.