Le elezioni in Portogallo riconfermano come presidente Marcelo Rebelo De Sousa, leader del Partito conservatore, con il 61 per cento dei consensi. Naturalmente le elezioni risultano certamente condizionate se non falsate per il lockdown con un astensionismo record e De Sousa è riuscito con questo dato raggiunto ad evitare il ballottaggio.
Il leader del Pds è assai amato dai suoi sostenitori e fan per la sua affabilità ed è riuscito a staccare di molto i suoi due concorrenti principali. Infatti assai considerevole la distanza dalla candidata socialista Ana Gomes, la quale ha raggiunto un deludente 13 per cento mentre il candidato del partito di estrema destra, Chega, Andre Ventura ha avuto il dodici per cento.
Comunque quest’ultimo ha ottenuto un importante aumento dei consensi e deve la sua popolarità al fatto che è commentatore sportivo, in modo da portare in soli due anni la sua formazione politica in doppia cifra. Si richiama naturalmente a idee sovraniste che lo lo collocano molto vicino ad altri leader europei di destra e soprattutto alla segretaria del Front National, Marine Le Pen.
Fino a poco tempo fa il Portogallo era stato uno dei pochissimi paesi europei a non avere un partito di estrema destra forte a livello elettorale. Da questo punto di vista un aumento elettorale simile si è stato registrato anche in Romania alle parlamentari di dicembre con l’affermazione della formazione nazionalista e negazionista sul Covid-19.
Alleanza per l’unione dei romeni (Aur), che è entrata in parlamento ottenendo l’otto per cento dei voti. Quindi per De Sousa un successo clamoroso e senza precedenti nella storia portoghese e, tuttavia, bisogna sottolineare l’astensione degli elettori che ha registrato un record attestandosi sul 60 per cento degli aventi diritto.
La terza ondata della pandemia ha condizionato i cittadini portoghesi che hanno disertato le urne. Nel suo discorso da vincitore, il presidente portoghese ha affermato che la priorità assoluta del nuovo esecutivo sarà la lotta alla pandemia e De Sousa si era già comunque distinto per grande senso di responsabilità perché, pur essendo di destra, aveva collaborato con il governo di centrosinistra negli sforzi per frenare l’aumento dei contagi.