Home Attualità Musk il socialista acquista Twitter e restituisce la libertà d’espressione

Musk il socialista acquista Twitter e restituisce la libertà d’espressione

by Freelance

Di Ginevra Lestingi

In vista della divulgazione pubblica da parte dell’amministratore delegato di Tesla Inc Elon Musk di una partecipazione di $ 3 miliardi di dollari in Twitter, il miliardario aveva criticato il sito di microblogging per non aver aderito ai principi della libertà di parola e ha affermato che stava pensando di costruire una nuova piattaforma di social media.

La persona più ricca del mondo negli ultimi mesi ha affermato di essere un assolutista della libertà di parola, pur essendo contrario a Web3, un termine per una versione utopica di Internet che è decentralizzata e la cui spina dorsale commerciale sono i token non fungibili (NFT).

Il co-fondatore di Twitter Jack Dorsey e Musk, sebbene attivi sostenitori delle criptovalute, condividono lo scetticismo intorno al metaverso, agli NFT e al Web3, ciò che alcuni considerano l’evoluzione di Internet.

Musk ora è diventato il maggior azionista di Twitter aggiudicandosi il 9,2% della società famosa per i cinguettii.

La partecipazione vale esattamente 2,89 miliardi di dollari e spinge i titoli della società in forte rialzo a Wall Street, dove le quotazioni salgono del 27%. E’ il rally maggiore dallo sbarco in Borsa del 2013.

Musk ha lanciato un sondaggio su Twitter il 25 marzo, affermando che “la libertà di parola è essenziale per una democrazia funzionante. Credi che Twitter aderisca rigorosamente a questo principio?”

Più di due milioni di persone hanno votato al sondaggio, con oltre il 70% che ha detto “no”. “Dato che Twitter funge de facto da piazza pubblica cittadina, il mancato rispetto dei principi della libertà di parola mina fondamentalmente la democrazia. Cosa si dovrebbe fare?” ha continuato il giorno successivo. “È necessaria una nuova piattaforma?”.

Infatti, si spera che da oggi Twitter diventi un posto più libero e rispettoso della libertà d’espressione.

Fino ad ora il fascismo dei social aveva dominato incontrastato e solo un socialista liberale del calibro di Elon Musk poteva liberare il popolo di Twitter da tale oppressione.

“A proposito, in realtà sono un socialista – diceva Musk – solo non il tipo che sposta le risorse dalle più produttive alle meno produttive, fingendo di fare del bene, mentre in realtà causano danni. Il vero socialismo cerca il massimo bene per tutti”.

E restituire la stessa possibilità di parola a tutti, anche a discapito dei concetti, è importante per la salvaguardia della libertà e del libero pensiero, non più univoco su Twitter. Almeno si spera.

E anche se la differenza tra lui e i poveri del mondo rimane abissale, nonostante Musk passi comunque una vita modesta nonostante le infinite possibilità, oggi, il presidente di Tesla fa una cosa grandiosa e che in molti nella società moderna e democratica come la nostra non danno più per scontato: restituire la libertà di parola a tutti.

Siano essi di destra, di sinistra, ricchi, poveri, intelligenti e non; ognuno ha il diritto di poter dire la sua senza che questa libertà leda il prossimo. Ma di sicuro non è competenza di un social giudicare ciò che si può dire oppure no, quello rimane sempre e comunque un compito dei tribunali.

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