Non usa giri di parole Maria Zakharova quando esprime il suo disappunto per l’Italia che vede sfumare una grande occasione: mediare una tregua e una pace nel conflitto in Ucraina. L’Italia non può fare da mediatore fra Mosca e Ucraina perché aiuta Kiev e assume una posizione aggressiva anti-russa, spiega la Zakharova.
Infatti da quando il conflitto è iniziato solo turchi e israeliani possono assumere questo ruolo di mediazione tra le parti.
“È strano sentire proposte di mediazione da parte di Paesi che, fin dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, hanno assunto una posizione anti-russa inequivocabile e molto aggressiva, e non solo hanno sostenuto il sanguinario regime di Kiev, ma gli hanno anche fornito una significativa assistenza militare e tecnico-militare, rifornendo deliberatamente l’Ucraina con le armi più moderne”, dice Zakharova, che ha citato come esempio l’Italia.
Il Bel Paese a suo parere non potrà essere considerata né “un mediatore onesto”, né un possibile “garante del processo di pace” poiché non si presenta come un giudice imparziale.
Le parole di Zakharova giungono come risposta alla conferenza stampa di fine anno nel quale Giorgia Meloni diceva che “l’Italia è pronta a farsi garante di un eventuale accordo di pace”.
Ma Zakharova risponde dicendo che “è noto che l’Italia, oltre a un’ampia gamma di armi ed equipaggiamenti militari, rifornisce Kiev di mine antiuomo. Queste azioni irresponsabili non solo moltiplicano il numero delle vittime, anche tra la popolazione civile del Donbass, e ritardano la fine del conflitto, ma rischiano di trascinare i Paesi della Nato in uno scontro militare diretto con la Russia. Tuttavia gli sponsor occidentali di Kiev, tra cui purtroppo l’Italia, non pensano nemmeno di fermarsi, anzi aumentano le forniture”, ha affermato Zakharova.
“Ovviamente, data la posizione di parte assunta dall’Italia, non possiamo considerarla né un mediatore onesto né un possibile garante del processo di pace”, ha aggiunto la portavoce del ministero degli Esteri russa.
“Molti Paesi si dichiarano pronti a partecipare alla risoluzione della crisi ucraina e alcuni ci offrono direttamente i loro servizi di mediazione. Papa Francesco, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e altri capi di Stato e di governo, politici e personaggi pubblici ne hanno parlato. Alcuni lo fanno con sincerità, altri perseguono i propri obiettivi egoistici, cercando di `incunearsi´ nel processo negoziale per ricevere dividendi di politica estera”, evidenzia Zakharova.
E poi conclude dicendo che “sarebbe meglio se gli pseudo-pecekeeper europei smettessero di sostenere militarmente Kiev e concentrassero i loro sforzi su un lavoro più fermo ed esigente con il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, che ha ripetutamente espresso il suo totale rifiuto di una soluzione pacifica del conflitto e il 30 settembre 2022 ha persino firmato un decreto sul rifiuto di negoziare con il presidente russo Vladimir Putin”.
La violenza che si sta consumando in Ucraina è condannabile con tutte le forze e proteggere la popolazione civile con aiuti e asilo è un obbligo morale e etico, ma l’Italia non ha fatto nulla di tutto ciò.
Continuando ad armare come ultras senza cervello il governo di Kiev, oltre a contribuire a distruggere la stessa ucraina e gli ucraini, l’Italia insieme a tutto l’Occidente sta ampliando la rottura che è già insanabile tra russi e ucraini.
Tuttavia al posto di acquietare gli animi e convergere tra le due forze belligeranti rispettando la nostra Costituzione pacifista i due governi, di Draghi prima e di Meloni poi, hanno cercato di dividere ulteriormente le due parti che continuano a coltivare odio e violenza.
E’ alquanto imbarazzante che gli unici pacifisti del globo siano il dittatore turco e il governo para nazista che attualmente governa lo stato d’Israele con il pugno di ferro. A questo punto la domanda sorge spontanea: “Noi siamo peggiori di loro?”