Misteriose fughe di gas russo sollevano sospetti. Berlino: “Non è una coincidenza”

Di Mimmo Di Maggio

Le indagini sulle misteriose perdite avvenute in due gasdotti russi che corrono sotto il Mar Baltico vicino a Svezia e Danimarca sono in corso.

Gli esperti e anche la Russia, che ha costruito la rete, hanno affermato che non si può escludere la possibilità di un sabotaggio.

L’autorità marittima svedese ha emesso un avviso su due perdite nel gasdotto Nord Stream 1, poco dopo che è stata scoperta una perdita nel vicino gasdotto Nord Stream 2 che aveva spinto la Danimarca a limitare le spedizioni in un raggio di cinque miglia nautiche.

Entrambi i gasdotti sono stati punti di crisi in una crescente guerra energetica tra le capitali europee e Mosca che ha preso a pugni le principali economie occidentali, fatto impennare i prezzi del gas e innescato una caccia a forniture di energia alternativa.

“Ci sono alcune indicazioni che si tratti di un danno deliberato”, ha affermato una fonte della sicurezza europea, aggiungendo che era ancora troppo presto per trarre conclusioni. “Bisogna chiedere: chi ci guadagnerebbe?”

La Russia ha anche affermato che la perdita nella rete russa era motivo di preoccupazione e il sabotaggio era una possibile causa. “Nessuna opzione può essere esclusa in questo momento”, ha detto ai giornalisti il ​​portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Nessuno dei due gasdotti stava pompando gas in Europa nel momento in cui le perdite sono state trovate nel mezzo della disputa sulla guerra in Ucraina, ma gli incidenti faranno fallire qualsiasi aspettativa residua che l’Europa possa ricevere ulteriore gas tramite il Nord Stream 1 prima dell’inverno.

“La distruzione avvenuta lo stesso giorno contemporaneamente su tre stringhe dei gasdotti offshore del sistema Nord Stream non ha precedenti”, ha affermato l’operatore di rete Nord Stream AG.

“Non è ancora possibile stimare i tempi del ripristino delle infrastrutture di trasporto del gas”.

Sebbene nessuno dei due fosse in funzione, entrambi i gasdotti contenevano ancora gas sotto pressione.

Il ministro dell’Energia danese Dan Jorgensen ha dichiarato in un commento scritto che una perdita di gas è stata rilevata lunedì nel Nord Stream 2 tra Russia e Danimarca.

Gazprom, la società controllata dal Cremlino che ha il monopolio delle esportazioni russe di gas tramite gasdotto, non ha commentato.

La Russia ha ridotto le forniture di gas all’Europa del Nord Stream 1, prima di sospendere del tutto i flussi ad agosto, incolpando le sanzioni occidentali di causare difficoltà tecniche. I politici europei affermano che era un pretesto per interrompere la fornitura di gas.

Il nuovo gasdotto Nord Stream 2 è ancora integro e doveva entrare in funzione all’inizio di quest’anno ma la conseguente guerra in Ucraina ha cambiato i piani di Berlino e dell’Occidente.

Secondo il governo tedesco, infatti, è possibile che i gasdotti Nord Stream abbiano subito un “attacco”. Lo scrive il quotidiano Tagesspiegel, citando le proprie fonti e aggiungendo che “si è verificato un calo di pressione nei due gasdotti a breve distanza l’uno dall’altro”.

Secondo il quotidiano, inoltre, Berlino non considera la contemporanea interruzione dei gasdotti una “coincidenza”.

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