Michetti: “Quando la situazione entra nel caos serve un uomo forte che rimetta in ordine il Paese”

Mentre la campagna per la selezione del nuovo inquilino del Campidoglio giunge al suo epilogo, il candidato di centrodestra scelto da Giorgia Meloni, Enrico Michetti, deve affrontare sabotaggi da ogni parte, anche se il premio come miglior “bombarolo” della sua campagna elettorale viene dato proprio a lui stesso.

Infatti, l’avvocato di 55 anni candidato per Fratelli d’Italia, nel suo ultimo tentativo grottesco di conquistare gli elettori si esibisce facendo interventi su Hilter e sciorinando la sua grande conoscenza degli affari della Germania nazista. Come se l’argomento fascismo/nazismo fosse ben lontano dalle cronache italiane.

“Hitler – spiega Michetti – ascende al potere attraverso una legge democratica. Hitler non viola, non è che prende d’assalto le istituzioni, arriva al potere perché il presidente gli conferisce l’incarico di cancelliere, ritenendolo l’uomo giusto per risolvere i problemi strazianti della Germania”, a differenza di Mussolini che prese il potere con la forza. E ancora: “Voi sapete cosa diceva Hitler sulle armi… diceva che sono una cosa che va tolta al cittadino. Ma anche l’Unione sovietica diceva questo. Il cittadino non può possedere le armi”.

“Prendete la Wehrmacht (le forze armate tedesche, ndr) con un albero di traverso del diametro di 90 centimetri su una sede stradale a doppia carreggiata del tempo. Per rimuoverlo, nel 1937, ci metteva 28 minuti senza utilizzare l’esplosivo. Nel 1942 lo stesso albero veniva rimosso in 4 minuti. Nel 1969 la Wehrmacht di Brema non riusciva a scendere sotto i 3 minuti. Questo fa capire che il territorio di guerra specializza, è la parte operativa, è quella che dà sensibilità, esperienza e capacità”, aggiunge il candidato di FdI.

Poi, tentando di fare un paragone abbastanza discutibile, dice: “Quando i rappresentanti del popolo non contano più niente, vuol dire che c’è un’oligarchia che sta governando. E quando questa oligarchia serra i ranghi non serve più neanche l’oligarchia. Serve un uomo forte. Quando la situazione degenera, entra nel caos, serve un uomo forte che rimetta in ordine il Paese. E così si accede alle dittature”.

In seguito, alla fatidica domanda alla quale alcuni esponenti di FdI trovano difficoltà a rispondere, sul fatto di essere fascista o meno, Michetti risponde tranquillamente: “Io sono antifascista, non lo dirò più: ho avuto una sola tessera, quella della Democrazia Cristiana”, sottolinea Michetti.

Insomma, le congratulazioni al candidato del centrodestra Enrico Michetti sono d’obbligo per aver finalmente dichiarato esplicitamente la sua fede antifascista e per aver smentito voci fastidiose sul suo conto, anche se bisogna ammettere che la ricostruzione storica del nazismo e l’apparente ammirazione di Hitler potevano indurci a pensare il contrario. Ma alla fine della fiera si può presumere il motivo per cui Giorgia Meloni tenesse il suo candidato lontano da microfoni e interviste. Nun ce sa fa!

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