Le nuove mosse del governo atte a privilegiare il rientro di capitali dall’estero e a far quadrare i conti della legge di bilancio trovano non poche difficoltà.
Il tempo per presentare la manovra è agli sgoccioli e le ricette del nuovo esecutivo non sono per nulla efficaci per scongiurare la chiusura del 30% dell’industria italiana che, grazie alla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina e alle politiche messe in pratica da Draghi, prima, e proseguite da Meloni, poi, stanno mandando il Paese verso il Default.
I soldi diminuiscono e le promesse aumentano, ma, per il momento, gli umori degli elettori di centrodestra rimangono buoni poiché sono speranzosi del fatto che la Meloni possa risolvere tutto grazie alle promesse astratte fatte durante la sua campagna elettorale; quando con l’ottimismo e la magia si era ripromessa di risolvere ogni problema relativo alla situazione economica e sociale di ogni italiano.
Nel frattempo però le idee scarseggiano e il ritorno al passato e il protezionismo impongono alla Meloni una strategia perdente nel lungo periodo.
Quindi, anche se Meloni temporeggia, spostando l’attenzione sulla questione migranti e sulla finta guerra con i francesi, e anche se si parla di una legislatura lunga che dovrebbe spalmare i suoi obiettivi in cinque anni, l’esecutivo sa che si gioca tutto con il caro bollette e l’inflazione.
Tuttavia però, mentre il governo sta facendo carte false per avere più flessibilità e liquidità dalle istituzioni economiche, il nemico più grande per Giorgia Meloni si chiama Matteo Salvini che, come un cane domestico, è sempre alla ricerca di nuove attenzioni.
Salvini, reduce dallo scarso risultato avuto alle politiche nazionali, è impegnato costantemente a lanciare le sue boutade per attirare lo scenario su di sé. Il tetto al contante, il divieto ai Rave, il ponte sullo stretto ecc… tutto merito di Salvini.
Ma la bocciatura all’aumento del tetto al contante, da mille a cinquemila euro da parte del Presidente Mattarella, proprio non ci voleva e ha abbattuto l’umore della maggioranza.
Sebbene la misura sia stata redatta per lo più per permettere ad evasione e riciclaggio di farla franca, era uno dei capi saldi di questo nuovo governo.
Infatti, la misura era cosa già fatta per la Lega che aveva già strombazzato ai quattro venti la paternità nei confronti della norma.
Ma la bocciatura da parte del Presidente della Repubblica ha insidiato non poco la maggioranza.
Il Quirinale ha fatto sapere che la norma non può essere applicata. I decreti devono rispondere a criteri di necessità e urgenza e nessuno del Mef ha saputo spiegare quale fosse l’urgenza di aumentare il tetto al contante, spiega il Quirinale.
Tralasciando il grandissimo segnale d’incompetenza inviato dal ministero comandato da Giorgetti, dal nuovo esecutivo non sono stati capaci di giustificare la norma neanche arrampicandosi sugli specchi.
L’unico motivo per cui si potrebbe aumentare il tetto al denaro contante è per permettere ai narcotrafficanti ed evasori internazionali di riciclare il denaro sporco in Italia, che sicuramente porterebbe più introiti nel nostro Paese ma aumenterebbe anche il rischio di rilanciare un’economia sommersa che è stata indebolita dall’uso del digitale.
Ma il vice premier Salvini non ci rinuncia e non perde occasione di tranquillizzare narcos ed evasori fiscali sulla riforma e, da bravo banditore, annuncia: “Il tetto al contante sarà alzato dal primo gennaio”.
Ma non vi preoccupate cari italiani, con la batteria di pentole, Salvini vi vende anche il Ponte sullo Stretto. “Si può fare e si farà. Perché serve. A Berlino come a Milano”, dice Salvini.
Folklore a parte però, nella legge di bilancio sarà prevista in realtà solo la riattivazione della Società Stretto di Messina Spa, l’azienda, partecipata da Rfi, Anas, Regione Calabria e Regione Sicilia chiusa nel 2013 dopo anni di sprechi fatti su progetti e studi di fattibilità falliti.
Le priorità in questo momento sono altre e, per nostra fortuna, il Ponte sullo Stretto, come anche il tetto al contante, verrà pianificato sulle fesserie enunciate da Salvini e sarà realizzato solo nei suoi sogni.