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Martin Luther King e il suo sogno

by Rosario Sorace

52 anni fa, esattamente il 4 aprile 1968, veniva assassinato Martin Luther King, un personaggio che dedicò la sua intera vita alla tutela dei diritti civili, al fine di far redimere tutti coloro che venivano discriminati per motivi razziali. Era stato insignito del premio nobel per la pace e affermava con una metafora fulgida che “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli”. 

Gli Stati Uniti erano divisi in due, come le fontanelle pubbliche venivano separat i bianchi dai neri. Pure a teatro, le balconate erano altrettanto separate e persino nei posti negli autobus pubblici. Martin Luther King lottò tutta la vita per la parità dei diritti di fronte alla legge tra bianchi e neri con metodi pacifici proveniendo da una famiglia del Sud in cui il padre era un predicatore della chiesa battista e sua madre una maestra. Martin studia teologia e vince una borsa di studio che gli consente di conseguire il dottorato di filosofia a Boston.

Poi diventa pastore della Chiesa battista a Montgomery (Alabama). Nel periodo ’55-’60 diventa il promotore delle iniziative per per la parità nei diritti civili e sociali e l’abolizione di tutte le forme legali di discriminazione negli Stati Uniti. Famoso il suo discorso che pronunzio il 28 agosto 1963 durante la marcia su Washington quando King disse la frase  “I have a dream….” (“Ho un sogno”).

Nel 1964 riceve ad Oslo il premio Nobelper la pace. Si batte anche per la pace nel Vietnam e venne più volte arrestato nonostante le continue minacce e attentati. Nell’aprile del 1968 Luther King si recò a Memphis per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città (bianchi e neri), che erano in sciopero.

Ma un giorno, mentre era sulla veranda dell’albergo, dalla casa di fronte vennero sparati alcuni colpi di fucile che lo uccisero.

Resta una delle figure indimenticabili del novecento che seppe interpretare in modo straordinario il bisogno di liberarsi dalle oppressioni e dalle ingiustizie non solo dei neri americani ma di tutta l’umanità.

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