Home In evidenza Luciana Lamorgese mette in campo il suo “Stato di Polizia”

Luciana Lamorgese mette in campo il suo “Stato di Polizia”

by Romano Franco

E mentre il premier Draghi prende un accordo importantissimo con la Francia ignorando completamente il Parlamento, unico organo Sacro, con la scusa dell’ascesa della nuova variante Omicron il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, lavora sulla messa appunto di uno pseudo “Stato di polizia”.

E così, a partire dal 6 dicembre, tutti coloro sprovvisti di green pass rafforzato verranno perseguitati come cristiani al tempo dei pagani.

Le forze dell’ordine hanno un numero esiguo di componenti al loro interno, ma si punterà ad ottimizzarne al massimo l’impiego per garantire un Natale presidiato. E, così, mentre la criminalità organizzata o i delinquenti con il green pass vengono lasciati in pace, cittadini onesti, finiscono vittime dei giochi di potere di una politica super astratta.

Le parole di Mario Draghi sono state forti e chiare: “Le forze dell’ordine saranno mobilitate in modo totale. C’è tutta una aneddotica sui mancati controlli, bisogna potenziarli”.

E così si adotta “un piano per l’effettuazione costante di controlli, anche a campione, avvalendosi delle forze di polizia e del personale dei corpi di polizia municipale munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza, in modo da garantire il rispetto dell’obbligo del possesso delle certificazioni”, ha spiegato Lamorgese. “Un impegno notevole per le forze dell’ordine, ma c’è tutto l’intento di fare il massimo. Peraltro finora non è che non abbiamo fatto nulla. Dall’1 gennaio sono state controllate 28 milioni di persone e 3,6 milioni di locali. Ora si farà di più con le forze che abbiamo”.

La minaccia di ricorrere addirittura all’esercito attualmente viene scongiurata. La coperta è corta, denunciano i sindacati di polizia. Ed anche la ministra ricorda “i tagli agli organici fatti ai tempi della spending review: se fossimo di più sarebbe meglio”.

Armatevi e fallite

Ma il fallimento dell’impresa è situato dietro l’angolo: E’ impensabile proporre di verificare a tappeto su bus e metro (solo a Roma si calcola ogni giorno un volume di 500mila passeggeri) .

“Saranno organizzati – con la collaborazione delle aziende municipalizzate che saranno chiamate a contribuire in sede di Comitato provinciale per l’ordine pubblico – verifiche a campione su capolinea di autobus e fermate della metropolitana, nonché nelle principali stazioni per quanto riguarda il traffico ferroviario. Tenendo conto anche della necessità di non bloccare il servizio, specie in un periodo come quello delle festività con l’aumento delle persone in giro. Sul tavolo anche l’ipotesi tornelli per la lettura dei pass, ma non è una soluzione immediata ed ha dei costi che le aziende non paiono disposte ad accollarsi così come quelli legati all’incremento del numero di controllori. Impossibile anche mettere un agente in ogni ristorante, bar o piscina: in questi casi Lamorgese auspica “la collaborazione dei gestori che devono vagliare il pass dei clienti così come nei cinema, dove viene controllato il biglietto di chi entra”.

E così, alle forze dell’ordine e a tutti i gestori di ristoranti, bar, pub e altro va tutta la nostra solidarietà. Soprattutto questi ultimi, nonostante abbiano passato due anni terribili a causa di chiusure forzate e restrizioni serrate, ora, sono costretti a improvvisarsi controllori della propria clientela, un monitoraggio che per alcuni clienti corrisponde ad una mancata tutela della privacy.

Cosa hanno fatto loro per meritarsi una sventura simile? Le ragioni evidenti che hanno fatto scegliere al governo il Green pass piuttosto che l’obbligo vaccinale sono, innanzitutto, la responsabilità delegata al cittadino su un prodotto non garantito assolutamente dallo Stato ma che lo stesso ritiene indispensabile per vivere, inoltre, per non parlare della mossa più infima e subdola: Dare la colpa di un nuovo contagio ai cittadini stessi che non si sono vaccinati è un’altra mancata presa di posizione e di coraggio da parte dell’esecutivo che in entrambi i casi uscirà indenne, sia se il contagio si diffonda e sia che no.

La crisi democratica messa in atto dal virus e l’impotenza dei cittadini di fronte allo stesso mettono il governo in una posizione comoda per poter fare il bello e cattivo tempo.

Lo avevano chiamato il governo dei migliori, ma tutte le mancate prese di responsabilità, la superficialità della gestione e la minaccia sempre più forte alla nostra Democrazia ci ha presentato un governo di ignavi, senza palle e opportunisti: Forte con i deboli e debole con i forti.

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