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L’OMS e la strategia di Trump

by Silvia Roberto

Il “death toll”, ovvero il bilancio delle vittime negli Stati Uni d’America continua a crescere. Secondo i dati della Johns Hopkins University sono più di 82mila i decessi da coronavirus nel mondo. Gli States restano il primo Paese per numero di contagi (401.166) e il terzo per numero di vittime (12.722, di cui la metà nello Stato di New York) dopo l’Italia (17.127) e la Spagna (13.798). Solo nella Grande Mela sono decedute 4.009 persone, 1.939 nelle ultime 24 ore. Purtroppo è la crescita più alta. Il presidente Trump, nella conferenza con la task force sul Covid-19 annuncia “segnali di speranza”. Ha inoltre sottolineato la difficile situazione che sta vivendo New York e il New Jersey anche se i casi potrebbero presto iniziare a scendere.  

Ma l’argomento del giorno è stata la “presunta” dichiarazione del tycoon di interrompere i fondi destinati all’Oms. Incalzato dai giornalisti nella press conference, Trump ha voluto chiarire fin da sùbito la sua posizione affermando che “No, non ho detto questo, ho detto che potrei sospendere i fondi, hanno lavorato male”. Ha invece richiamato l’Organizzazione Mondiale della Sanità di non aver annunciato prima l’allarme pandemia. Questo perché, secondo Trump, l’Oms è molto, forse troppo vicina a Pechino, subendone addirittura le pressioni. Non è comunque dato da sapere se effettivamente il presidente interromperà i fondi e a quanto ammonterebbe la cifra.  Non si è fatta attendere la risposta del direttore regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa, Hans Kluge, che ha evidenziato come “siamo ancora nella fase acuta, per questo non è il momento di tagliare i finanziamenti” e “non bisogna allentare le misure, ma triplicare i nostri sforzi”. Ad ogni modo non è ancora dato da sapere se davvero Trump deciderà di tagliare i fondi e di quanto.

Nel frattempo il presidente si considera profondamente ottimista sulla clorochina e l’idrossiclorichina, medicinali antimalarici determinanti nella lotta al coronavirus. Ma Anthony Fauci, l’immunologo italoamericano della task force della Casa Bianca per la lotta al Covid-19, a capo dell’Istituto Nazionale delle Malattie Infettive, ha smorzato l’entusiasmo del presidente: “Lo so, ora tutti parlano di clorochina e idrossiclorochina, antimalarici con potente azione antivirale, come farmaci efficaci contro il coronavirus. Io non dico che non funzionano. Dico che ancora non lo sappiamo”. E ancora “Il presidente parla di quei farmaci sulla base di “aneddoti”, come lui stesso li definisce. Notizie certamente suggestive riguardo a guarigioni di persone sottoposte a quei trattamenti. Ma io sono uno scienziato. Gli aneddoti non mi bastano. Il mio compito è fornire le prove certe che determinati farmaci funzionano. E ad ora, la sperimentazione clinica su clorochina e idrossiclorochina è avvenuta in maniera troppo casuale per avere certezze sulla sua efficacia”.

Ma nulla toglie la speranza al presidente che anzi è fermamente convinto che “batteremo il virus”, perché “la nostra strategia sta funzionando”.

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