Dopo aver fatto ingenti guadagni ecco che gli “sciacalli” presentano il loro conto. Non fare profitto sulla pandemia. Era questo il messaggio trasmesso dall’Oms nel 2020. Ma c’è voluto poco affinché gli avvoltoi si buttassero sulle carcasse di una pandemia che ha registrato più di 198 milioni di casi, oltre 4 milioni di morti e dopo che il virus ha intasato i Sistemi Sanitari nazionali di tutto il mondo.
Ed è così che le società Pfizer e Moderna, ingolosite da un mercato in forte ascesa e avendo un monopolio sulle armi più efficaci per contrastare la pandemia, almeno per il momento, hanno aumentato vertiginosamente il prezzo del loro vaccino contro il Covid-19, di oltre un quarto la Pfizer e di oltre un decimo Moderna, per quanto riguarda gli ultimi contratti di fornitura dell’UE.
L’Europa attualmente sta combattendo una diatriba civile per quanto riguarda la fiducia sull’efficacia della vaccinazione e contro una quarta ondata che avanza con una variante Delta che continua imperterrita a minacciare il vecchio continente.
Le case farmaceutiche, sono destinati a generare entrate per decine di miliardi di dollari quest’anno, firmando nuovi accordi con paesi ansiosi di assicurarsi forniture per potenziali dosi di richiamo di fronte alla diffusione di una variante altamente infettiva.
I termini degli accordi, stipulati quest’anno per un totale di 2,1 miliardi di vaccini fino al 2023, sono stati rinegoziati dopo che i dati degli studi di fase 3 hanno mostrato che i loro vaccini a base di acido ribonucleico messaggero o mRNA avevano tassi di efficacia più elevati rispetto ai vaccini più economici sviluppati da Oxford/AstraZeneca e Johnson & Johnson. Il nuovo prezzo per una dose di Pfizer è di 19,50 euro contro i 15,50 euro in precedenza. Per Moderna il tariffario sale invece a 25,50 dollari a dose dai 22,60 dollari del precedente accordo.
Pfizer la scorsa settimana ha aumentato le sue entrate annuali del vaccino di quasi un terzo a 33,5 miliardi di dollari, dopo che le vendite del vaccino hanno contribuito a raddoppiare le vendite nel secondo trimestre.
L’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla ha affermato che i prezzi per i paesi a reddito più elevato sono “comparabili”, con i paesi a reddito medio che pagano circa la metà e i paesi a basso reddito che pagano i costi.
Il divario di entrate tra i vaccini mRNA, le cui istruzioni genetiche spingono le cellule a produrre proteine virali che innescano il sistema immunitario, e rivali più tradizionali che contengono proteine virali o un virus inattivato è destinato ad ampliarsi ulteriormente il prossimo anno secondo le previsioni compilate per il FT di Airfinity.
La società di consulenza nel settore delle scienze della vita prevede che le vendite delle dosi di Pfizer raggiungeranno i 56 miliardi di dollari, mentre Moderna raggiungerà i 30 miliardi di dollari, poiché dominano i mercati ad alto reddito.
Si prevede che le vendite del vaccino prodotto da Oxford/AstraZeneca, invece, saliranno a $ 15 miliardi il prossimo anno. I contratti dell’UE sono stati stipulati in un momento complesso nel lancio del vaccino nel blocco, poiché ha dovuto affrontare problemi di fornitura da parte di AstraZeneca e J&J mentre le autorità sanitarie hanno sondato un sospetto legame tra i loro vaccini e i rari coaguli di sangue.
Bruxelles stava anche combattendo le critiche degli Stati membri guidati dall’Austria che accusavano la Commissione europea di distribuzione “ingiusta” del vaccino, sostenendo che il sistema dell’UE aveva lasciato alcuni paesi a corto di forniture.
I funzionari hanno affermato che la Commissione e i governi dell’UE hanno concordato di pagare un prezzo più elevato per garantire forniture comprovate dagli impianti di produzione europei.
L’analisi condotta dalla “People’s Vaccine Alliance” stima un costo medio di produzione del siero anti-Covid-19 di Moderna e Pfizer/BioNTech di poco superiore ai due dollari. Ma le due aziende vendono le dosi a prezzi anche 24 volte superiori il costo di produzione. Drenando le risorse pubbliche nei Paesi ricchi e limitando l’accesso ai vaccini in quelli più poveri.
“The Great Vaccine Robbery”. Ovvero la grande rapina dei vaccini. E’ questa la denuncia di “People’s vaccine alliance” (di cui fanno parte anche Oxfam Italia ed Emergency) riguardo alle politiche di prezzo attuate da Pfizer/BioNTech e Moderna: i vaccini anti-Covid-19 prodotti dai due consorzi farmaceutici, infatti, sarebbero stati venduti a prezzi esorbitanti agli Stati, che potrebbero pagare 41 miliardi di dollari in più nel 2021 rispetto al costo di produzione dei vaccini, stimato tra 1,18 e 2,85 dollari, nonostante entrambe le aziende siano state sovvenzionate inizialmente da 8,2 miliardi di finanziamenti pubblici.
E’ uno scandalo senza precedenti il fatto che la politica si faccia defraudare e ricattare dalle due aziende farmaceutiche che detengono il monopolio dei vaccini più efficaci. A questo punto, è chiaro che a Pfizer, Moderna & co, non freghi molto della risoluzione mondiale della pandemia, visti gli ingenti profitti fatti sino ad ora. Cosa fa adesso la politica inerme? Cosa dice adesso il “paladino dei diritti” Joe Biden?? Tutto tace.