Home Attualità L’Italia confusa

L’Italia confusa

Governo di coalizione senza politica estera condivisa

by Bobo Craxi

Nell’ora più buia del tentativo di isolamento dell’Italia, (ma non solo del nostro Paese) da parte dell’asse Franco-Tedesco in Europa, nella difficile partita che si è aperta ad un anno dalle elezioni europee, per cambiare la maggioranza del blocco di forze popolari e socialiste che di fatto ha guidato il continente dalla sua nascita, l’entrata a gamba tesa di Berlusconi contro la posizione di subalternità italiana al fronte occidentale che sostiene la resistenza ucraina richiama la necessità di una chiarezza definitiva sulla reale posizione politica dell’Italia.

Al nostro Paese, la nostra “nazione” come enfaticamente si affanna a definirla Giorgia Meloni, non può che continuare ad essere riservata la posizione dalla quale non è riuscito a sottrarsi dalla fine della guerra fredda, ovvero quello di un paese di frontiera fra est ed ovest eternamente attraversato dalle contraddizioni e dalle divisioni che impegnano i paesi di frontiera.

Quel che viene scambiato per ambiguità o inaffidabilità in realtà é una condizione permanente di indecisionismo che si riflette sulla percezione esterna che in Europa ed in Occidente hanno sull’Italia.

E su queste debolezze si insinua naturalmente l’atteggiamento francese che ha voluto stigmatizzare l’ambiguità italiana sull’Ucraina, escludendola dal summit a tre con Zelensky dopo aver mal digerito l’attivismo Italiano nel mediterraneo già avviato dal precedente Governo Draghi.

Ma la questione della postura italiana sulla Guerra di invasione russa all’Ucraina, che ha già determinato mesi or sono la caduta dell’esecutivo Draghi, riemerge sullo sfondo come un fatto che divide trasversalmente le forze politiche ed influisce inevitabilmente sulla debolezza del nostro paese sul quadrante internazionale, non senza conseguenze.

Il fronte del pacifismo, ovvero di una posizione sostanzialmente neutrale dinnanzi all’escalation che da un anno Putin ha imposto dopo il fallimento del suo putch militare nelle settimane a cavallo fra Febbraio e Marzo dell’anno scorso, é un fronte largo che abbraccia il mondo cattolico, il residuo comunista e post-comunista, il populismo di destra e di sinistra.

Il cosiddetto fronte occidentale va assottigliandosi ed ha adottato la destra di Meloni come guida della posizione atlantista più intransigente ma stretta fra un malcelato antieuropeismo che sostiene le ragioni dell’Ucraina come membro della Europa e della NATO.

La posizione politica di Berlusconi, al di là di ogni supposizione caricaturale, é chiara. L’Italia non ha alcun interesse politico, economico e strategico tale da essere arruolata nella nuova guerra fredda che presto diventerà calda; deve sviluppare una coerente linea di ambiguità italica capace di saper modulare ed interpretare la linea vaticanista che fu a lungo la posizione adottata dai ministri democristiani, di più: affezionato com’è alla lettura del pendolo delle pulsioni popolari attraverso i sondaggi si è fatto interprete dello stesso atteggiamento ambiguo che la Televisione di Stato ha adottato nei confronti di Zelensky; prima annunciato con grande enfasi e poi relegato ad una letterina patetica declamata quando ormai le luci dell’alba stavano offuscando quelle della ribalta sanremese.

Verrebbe da dire poco o nulla di nuovo per quanto riguarda l’Italia, costretta ad essere una riottosa dependance del fronte occidentale alla perenne ricerca di una grandeur che non si addice ad una “nazione” che non riesce fare i conti con la propria Storia ma che, al contrario, replica tutte le debolezze e le ambiguità che l’hanno contrassegnata.

Il Governo di coalizione non ha una linea condivisa di politica estera, non esistono allo stato maggioranze alternative e la linea vaticanista-populista non avrebbe il consenso elettorale sufficiente, così come non ha una maggioranza la politica atlantista. Un anno fa é cominciata una nuova fase dell’era mondiale, eravamo e siamo impreparati ad affrontarla.

Potrebbe interessarti

Lascia un commento