La campagna per screditare la precedente amministrazione è spietata e radicale e i danni strutturali, economici e sociali, che si protraggono nel tempo, sono sempre all’ordine del giorno.
La politica messa in atto dal governo di Giorgia Meloni è kamikaze e pericolosa e in maniera più che superficiale continua a smantellare, non curandosi minimamente delle conseguenze, misure e norme solo perché fatte da altri.
La premier, sempre più infervorata dalla sua stessa demagogia, si scaglia ferocemente contro le politiche del Conte2 ignorando in maniera evidente il danno gigantesco all’economia e, di conseguenza, al tessuto sociale.
Ributtando per strada 150.000 lavoratori, senza alternativa alcuna, e portando alla chiusura circa 33.000 aziende, senza curarsi delle conseguenze, il governo Meloni condanna proprio chi “ha voglia di fare”, in questo Paese. Chi vuole lavorare e non oziare. Andando in maniera evidente nel verso contrario rispetto al programma auspicato dalla stessa Meloni durante il suo primo discorso da premier in Parlamento.
Qualsiasi norma può essere rivista sia chiaro, anche tenendo conto delle proprie idee politiche, ma non ha senso ledere l’economia e la società per una mera ripicca elettorale; solo per mettere in difficoltà e ribadire l’inadeguatezza della vecchia amministrazione.
Insomma, la politica del “tu mi voti, ti trovo un lavoro e ti sistemo. Tu non mi voti, in tuculo a te e a tutt’a famiglia!” viene applicata alla lettera da FdI che, in maniera fascista, agevola il suo elettorato perseguitando e accanendosi contro le frange che la contestano e che non l’hanno scelta.
Ma oltre a questa politica vergognosa, la vera spada di Damocle per Meloni si chiama Austherity.
Infatti, sposando l’economia dell’austerità, il governo Meloni ha etichettato il Superbonus come una spesa e non come un investimento a favore di turismo, economia e società.
Nonostante si parli di debito aggiuntivo, il Superbonus ha permesso la messa in sicurezza di diverse abitazioni e aziende, mentre le morti sul lavoro aumentano a vista d’occhio, e, inoltre, ha permesso ai tanti privati di investire nella transizione ecologica, ha prodotto Pil e, se venisse esteso, potrebbe servire per mettere a nuovo il settore turistico che ha raggiunto un nuovo record l’anno scorso.
Ma la cosa più importante, cosa che governi ed economisti ignorano, la misura ha riportato in circolo grandi capitali che erano rimasti assopiti e a stagnanti durante i vari lockdown, ha dato lavoro a tante persone e ha permesso ad un settore in crisi, come quello edile, di ritornare forte e determinante ai fini del Pil.
Investire su una ricostruzione è ciò che qualsiasi governo, in tempi di crisi, dovrebbe fare.
Ma a differenza di quanto detto dall’esecutivo, sono molteplici i benefici del Superbonus come ha certificato anche l’Istat.
L’Istituto delle statistiche italiano rivela che il Superbonus, come già spiegato da Eurostat, non ha avuto alcun effetto sul debito pubblico.
L’Istat dice che il ricalcolo dei bonus edilizi per il 2022 ha portato il deficit in rapporto al PIl all’8% ma ha anche liberato spazio fiscale.
Il superbonus ha messo a disposizione del governo un tesoretto che si può stimare in una forchetta che va dai 15 miliardi per il prossimo anno ai 40 entro il 2025.
Inoltre, dice sempre l’Istat, non c’è nessun buco di bilancio, nessuna bolla, nessun debito aggiuntivo.
Grazie anche al Superbonus e alla cessione dei crediti d’imposta, il Pil 2021 italiano risulta cresciuto addirittura del 7% e il debito pubblico è diminuito, nonostante la pandemia; e questo è avvenuto proprio grazie alla crescita del Pil.
Insomma la bugia diffusa dal governo Meloni è insopportabile, soprattutto per tutta quella gente che perderà il proprio lavoro o l’azienda; e per chiunque abbia un pizzico di buon senso.
Il governo del dis-fare si è già qualificato per quello che è; soprattutto dopo aver visto austerità e scarsità di idee dominare il palcoscenico politico.
Non c’è niente dell’amministrazione Meloni che certifichi passi in avanti della nostra amata nazione. Eccezion fatta per la spesa in armamenti.
Cari concittadini, ancora una volta, il voto “utile” per cercare di rivoluzionare questo Paese si è perso strada facendo ma, fortunatamente per gli scettici, il consenso di Meloni, se continua di questo passo, presto si scioglierà come neve al sole. Anche se, ad oggi, alternative concrete non se ne vedono all’orizzonte.
In molti speravano davvero in Giorgia, come si presenta genuinamente a tutti gli italiani, ma davvero in pochi immaginavano quanto fosse austera e priva di idee questa Repubblica dei meloni.
Ma mentre le riforme messe in atto da questo governo fanno davvero pena, in compenso le dichiarazioni istrioniche e grottesche suscitano ilarità.
Quindi non disperate cari italiani poiché, se anche a questo giro di boa il Paese continua ad arretrare, per lo meno, ironia della sorte, “s’ammazzamo de risate!”.