Luciano de Crescenzo, che amava definirsi “L’ingegnere filosofo”, é stato un famoso scrittore, regista, attore e conduttore televisivo, nato a Napoli il 18 agosto 1928, nel Borgo Santa Lucia. In gioventù, dopo la laurea in ingegneria, de Crescenzo lavora per 20 anni alla “Ibm Italia”, riuscendo a raggiungere il livello di dirigente nella sede di Roma. Nel ’77 pubblica per Mondadori “Così parlò Bellavista”, che gli procura un buon successo editoriale, ma inizialmente, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, rifiuta di lasciare il lavoro. Solo in seguito, durante una puntata dello show “Bontà loro” di “Maurizio Costanzo” decide di lasciare il posto fisso per dedicarsi alla sua passione. L’autore ha scritto diretto e interpretato 4 film: “Così parlò Bellavista” (1984), il sequel “Il mistero di Bellavista”, (1985) “32 dicembre” (1988) e “Croce e delizia” (1995). Nel corso della sua lunga carriera ha pubblicato una cinquantina di libri, tutti editi da “Mondadori” e tradotti in 19 lingue in 25 paesi, raggiungendo il record di 19 milioni di copie vendute. Come attore lo ricordiamo nei film “Il pap’occhio”, diretto da “Renzo Arbore” e “Sabato, domenica e lunedì” diretto da Lina Wertmuller, usciti rispettivamente nel 1980 e nel 1990. Affetto da tempo da una grave malattia neurologica, che lo ha visto per alcuni giorni ricoverato all’ospedale Gemelli, l’autore si è spento il 18 luglio 2019 per complicazioni dovute ad una forte polmonite. Avrebbe compiuto 91 anni il mese successivo. A dare la triste notizia fu la sua casa editrice Mondadori.
A seguire una celebre frase di Luciano de Crescenzo tratta da “Oi Dialogoi – I dialoghi di Bellavista” :
“L’animo umano ha bisogno di nutrirsi di speranza, così come lo stomaco ha bisogno di cibo. La vita invece spesso è amara e non concede scappatoie ai desideri dei mortali. Alcune verità sono senza alternative: tutti dobbiamo morire, chi è brutto non potrà mai diventare bello, chi è vecchio non potrà mai ritornare giovane e chi vive una vita opaca e senza entusiasmi sa che molto difficilmente riuscirà a cambiarla. E allora che fare? Non resta che rifugiarsi nel mistero, evadere nel trascendente. Ed ecco fiorire da ogni parte le favole, gli extraterrestri, gli oroscopi, le droghe e gli estremismi politici.“