È stato l’ex Segretario di Stato Henry Kissinger a svelare l’arcano che ha tormentato a lungo le relazioni USA-Europa: “Chi devo chiamare se voglio chiamare l’Europa?”
Oggi sembra che l’America abbia deciso una risposta: Ursula von der Leyen.
La 64enne presidente della Commissione, il braccio esecutivo dell’UE, è diventata il leader europeo più vicino agli Usa che il blocco abbia mai avuto. L’amicizia con il presidente Biden è così devota e leale tanto da far venir molteplici dubbi, ai molti, sulla reale missione e vocazione del Capo della Commissione.
Biden ha stretto una forte relazione con von der Leyen, soprattutto nell’ultimo anno di conflitto in Ucraina.
L’ex ministro della Difesa tedesco e madre di sette figli, è stata paracadutata come leader della Commissione nel 2019 poiché sponsorizzata dalla potentissima cancelleria tedesca di Angela Merkel.
Alla fine del 2021, quando Washington stimolava e avvertiva dell’incombente minaccia di un’invasione russa in Ucraina, le grandi capitali europee, tipo Parigi e Berlino, erano divise sul dafarsi ma von der Leyen no; la sua idea ben chiara ha guidato l’Europa fin da subito verso la dottrina guerrafondaia americana e ha assunto il ruolo di cassa di risonanza dei diktat di Washington al suono di: armi, armi, armi.
Poi è nel novembre 2021 che la presidente della Commissione ha incontrato Biden alla Casa Bianca e lui ha lanciato l’allarme.
Nel giro di pochi giorni, i funzionari di Bruxelles e Washington stavano lavorando a stretto contatto su un complesso pacchetto di sanzioni e controlli sulle esportazioni che sarebbe stato pronto per l’inizio dell’invasione.
Il radicale nazionalismo di Trump aveva reso l’Europa più forte e indipendente ma, con l’amministrazione Biden, qualcosa è cambiato e i diktat di Washington, oggi, sono più prepotenti e sconvenienti che mai per l’Europa.
Ma von der Leyen ha superato questo scoglio e ha saputo seguire alla lettera il percorso battuto dalla Casa Bianca; anche andando contro l’interesse degli stessi cittadini europei.
Oggi le relazioni transatlantiche sembrano essere tornate in carreggiata dopo i tumultuosi anni di Trump, ma la Casa Bianca ha iniziato a far sentir sempre più il suo peso sulle decisioni europee e, in questo, Ursula è stata una grande interprete e alleata del pensiero di Washington.
Infatti dopo aver speculato impunemente dalla guerra, grazie alle forniture europee di materie prime, la Casa Bianca ha aggiunto una beffa che si chiama: Inflation Reduction Act.
L’iniziativa legislativa del presidente degli Stati Uniti ha fatto infuriare i funzionari in Europa, infastiditi dal fatto che le disposizioni sul clima, in particolare relative ai veicoli elettrici, fossero protezionistiche e a svantaggio delle case automobilistiche europee.
Con l’inizio della guerra in Ucraina, l’Europa ha accettato ben 10 pacchetti di sanzioni contro gli approviggionamenti che provenivano da Mosca.
Sanzioni che non sono servite di certo a fermare la guerra ma che, in compenso, stanno facilitando il fallimento dell’impresa europea che viene sempre più schiacciata dalla concorrenza cinese e americana che produce di più e a minor prezzo, proprio a causa del costo delle materie prime.
Alcuni mesi dopo, ci sono dicerie su una sorta di accordo tra Ue e Usa sul fronte comune, ma nel frattempo la concorrenza “sleale” degli Stati Uniti ha già dato considerevoli frutti allo Zio Sam.
Con la crisi energetica invernale, grazie alla mancanza di gas, i prezzi sono aumentati notevolmente per l’integrazione di altri combustibili; tipo il Gpl americano che costa quattro volte di più rispetto alla vendita interna.
Quindi, le importazioni dagli Usa sono aumentate e il presidente Biden ha fatto riprendere la sua economia a rischio default proprio grazie a Ursula von der Leyen e alla sua narrazione autolesionista.
Ora che la Casa Bianca si appresta ad iniziare una guerra accesa contro Pechino la von der Leyen servirà ancora di più all’amministrazione Biden, ma si spera che la rotta perseguita dal Capo della Commissione possa cambiare al più presto e che si ritagli un pizzico di libero arbitrio in più rispetto agli ordini che arrivano dallo Studio Ovale.
Altrimenti, se si continua su questa strada, dell’Europa rimarrà solo il sogno, poiché a furia di ripetere “Obbedisco” la nostra economia sta andando in mille pezzi e a tirare le somme saranno solo i nazionalismi più radicali.