Home Attualità L’ex spacciatore, candidato alla Regione Lazio, favorisce la “camorrizzazione di Roma”

L’ex spacciatore, candidato alla Regione Lazio, favorisce la “camorrizzazione di Roma”

Il programma di Rocca non fa alcun cenno a “mafia, mafie e criminalità organizzata"

by Romano Franco

Se Almirante vedesse la lotta alla legalità portata avanti da Fratelli d’Italia, probabilmente, non sarebbe mai confluito nel partito di Giorgia Meloni.

Dopo aver fatto una guerra alle intercettazioni e ai Trojan, adesso, il centrodestra nel Lazio vuole riaprire le gabbie. Secondo WikiMafia.

Si perché, nella regione della Capitale, i clan mafiosi sono intenzionati a mettere le mani sui fondi del Pnrr; e la domanda che in molti si pongono è: cosa farà mai il centrodestra per mettere fine a questa gozzoviglia?

Una beata minchia, direbbe Cetto Laqualunque.

A confermarlo è Alfonso Sabella, celebre magistrato che ha lottato con le unghie e con i denti contro la mafia siciliana negli anni peggiori.

Il magistrato siciliano parla di “camorrizzazione di Roma” facendo riferimento ad alcuni programmi elettorali, dei quali mette in evidenza la loro inadeguatezza.

Dal rapporto di WikiMafia sono stati messi a confronto i programmi e le dichiarazioni dei cinque sfidanti che si contendono la regione Lazio e si è scoperto che il meloniano, ritenuto da molti il favorito, è quello che si è distinto tra tutti per il peggior programma contro la lotta alle mafie.

Il programma di Rocca, infatti, non fa il minimo cenno alle parole “mafia, mafie e criminalità organizzata”, sono parole che “non vengono mai usate”, dice il rapporto, mentre “la parola ‘trasparenza’ viene usata una sola volta, in relazione alle tasse ma non ai procedimenti amministrativi regionali”.

La pessima propensione alla legalità ha messo in allarme WikiMafia che condanna il fatto che il candidato del Centrodestra “non abbia preso alcun impegno” neanche quello “a rinnovare il Comitato Sicurezza e Legalità”.

Nessuno vuole credere che Rocca, con un passato da ex spacciatore, stia facendo un favore ai suoi ex datori di lavoro e che non si sia riabilitato alla grande grazie al nostro “magnifico” sistema “rieducativo” delle carceri, ma, dare un segnale di legalità ai più scettici sarebbe stato furbo per non sollevare i soliti sospetti “calunniosi” dei malpensanti. Quindi non pensate male, “ignobili peccatori”.

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