L’Europa fa marcia indietro sul Gas e sul Nucleare e proietta il Vecchio Continente indietro nel tempo

Proprio mentre l’Italia piange i morti della Marmolada ecco che l’Europa ritorna indietro sui suoi passi per quanto riguarda gli investimenti Green.

Il Parlamento Ue, nelle ultime ore, ha classificato il gas e il nucleare come attività economiche eco-sostenibili, comprese nella cosiddetta Tassonomia Ue.

L’Europa si divide ancora sul tema del Green e i deputati, senza sapere né leggere e né scrivere e con una crisi energetica alle porte, proiettano il Vecchio Continente indietro nel tempo.

I voti a favore del veto su gas e nucleare sono stati 278 mentre i contrari sono stati 328, 33 si sono astenuti. Una vera sconfitta per l’Europa del “buon esempio” e una completa catastrofe per tutti noi.

Senza batter ciglio, il Parlamento europeo condanna le energie rinnovabili poiché, elargendo gli stessi finanziamenti che erano designati per il vero Green anche su nucleare e gas i deputati, ci stanno condannando ad una crisi climatica più devastante e con più costi in termini di vite umane e investimenti futuri.

Tra fusione e fissione c’è una differenza abissale e se al posto di finanziare il vecchio nucleare si investisse su quello di nuova generazione non ci sarebbe nulla da obiettare, poiché il passo verso il futuro risulterebbe più breve e a portata di mano.

Ma col ripristino di centrali a carbone e di petrolio, l’Europa sta attraversando un momento di vera difficoltà ma ogni crisi cela un’opportunità e non è tornando indietro o continuando ad inquinare che si risolvono i problemi legati all’ambiente.

Inoltre, la Commissione ritiene che gli investimenti privati possano avere un ruolo chiave nelle attività di transizione verde dei settori del gas e del nucleare, per questo ha proposto di finanziare attività energetiche legate al gas fossile e all’energia nucleare.

Ma non è con le buone intenzioni che preserviamo la razza umana dalla nostra stessa devastazione, servono azioni. Bisogna fare investimenti pubblici e finanziare energie rinnovabili che sfruttino eventi atmosferici (vento, sole, temporali ecc…), le maree, i vulcani, gli escrementi di uomini e animali, le piante e così via.

Servono menti che guardino ad un futuro più prossimo tenendo meno conto della situazione odierna. Occorrono idee e rinnovamento, e se il nostro Parlamento europeo torna indietro nel tempo c’è davvero bisogno di cambiare qualcosa oltre ai deputati: la mentalità. Avanti con la rivoluzione delle idee, indietro non si torna.

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