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L’alba di una rivoluzione: “400 milioni di euro non bastano!”

by Romano Franco

Il premier Giuseppe Conte nella sua conferenza stampa a Palazzo Chigi ha detto: “Ci confronteremo a inizio settimana con gli esperti e confidiamo che ci portino ottime notizie. Noi ci manteniamo sempre vigili per adeguare le nostre valutazioni sulla base delle loro raccomandazioni. Ho appena firmato un dpcm che dispone 4,3 miliardi a valere sul fondo di solidarietà dei Comuni. Con ordinanza della protezione civile aggiungiamo a questo fondo 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai comuni col vincolo di destinarlo alle persone che non hanno i soldi per fare la spesa. Da qui nasceranno buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari”.

Serviranno questi soldi per sfamare un popolo sempre più al limite dell’esasperazione?

Secondo l’ISTAT, in Italia ci sono 9 milioni di individui in povertà relativa (cioè che guadagnano meno di una soglia stabilita sulla base della media dei guadagni degli italiani), e 5 milioni in povertà assoluta (persone che non possono permettersi una serie di beni essenziali), e con la crisi che avanza questo numero è destinato a crescere in maniera esponenziale. Se facessimo un calcolo approssimativo, tenendo conto dei dati relativi al 2019, con questa elargizione di danaro, si darebbero ai più bisognosi poco più di 25 Euro a persona. Con il rincaro dei prezzi dei supermercati, e con i costi di bollette che aumentano, si evidenzia come questo provvedimento sia tanto umiliante quanto inutile.

Il mio compito non è quello di demolire l’operato del governo, chiamato a fare i salti mortali per trovare risorse per arginare l’epidemia, che stà innescando a sua volta problemi di carattere sociale. Ma allora, perchè la BCE non elargisce denaro a chi ne ha la necessità senza passare ogni volta dal girone infernale del debito finanziario?

La distribuzione di denaro alla classe meno abbietta garantirebbe ossigeno essenziale ad alcune famiglie. Il rischio di inflazione sarebbe reale invero, ma il contraccolpo economico verrebbe assorbito da chi se lo può realmente permettere.

Gli interventi della BCE andranno a finanziare banche, che non daranno mai dei prestiti a chi non offre garanzie, altrimenti l’incombere di un’altro “Too big to Fail” sarebbe reale.

Altra soluzione, meno immediata, sarebbe quella di fare una criptovaluta Italiana che venga utilizzata per gli scambi commerciali. Con una criptovaluta l’investitore straniero potrebbe investire nel mercato italiano, senza acquistare debito; debito sempre più nelle mani dell’alta finanza.

L’orologio scandisce il tempo secondo dopo secondo, afferrando in una morsa sempre più asfissiante chi non ce la fa a resistere. L’aria di rivoluzione è alle porte e uno scenario di insurrezione si fa sempre più concreto.

Speriamo che il premier Conte agisca quanto prima per trovare una soluzione ai problemi che incombono incessanti giorno dopo giorno, altrimenti il rischio che la gente evada dalla quarantena si fa alto, e questa volta non sarà solo per avere qualche minuto di svago. Agirà per il bene di se stesso affrontando questa società ingiusta che non gli permette di respirare.

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