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La storia di Malcolm X

by Nicola Comparato

“Sono per la verità, non importa chi sia a dirla. Sono per la giustizia, non importa contro o a favore di chi”. Parole di Malcolm X, al secolo Malcolm Little, nato il 19 maggio 1925 a Omaha e morto assassinato a New York il 21 febbraio 1965.
Attivista per i diritti umani, uomo politico e leader della lotta degli uomini e delle donne afroamericani, suo padre rimase ucciso investito da un tram, ma stando a quanto riportato nella biografia non si trattò di un incidente, ma di un assassinio ad opera dei “Black Legion”, un gruppo di suprematisti bianchi. La madre, per metà bianca perché nata da uno stupro, in seguito alla morte del marito cominciò a soffrire di depressione e quindi venne rinchiusa in un ospedale psichiatrico.
Invece Malcolm, terminati gli studi, comincia ad avere i primi problemi con la legge. Si trasferisce a Boston dalla sorella trovando lavoro come lustrascarpe, poi si trasferisce ad Harlem, un quartiere nero di New York, dove entra nel giro della prostituzione, del gioco d’azzardo, delle rapine e della droga. In questo periodo verrà scartato alla visita di leva per la seconda guerra mondiale per instabilità psichica. In seguito dirà di aver finto una patologia per evitare il servizio militare.

Il 12 gennaio 1946 Malcolm ha 20 anni quando viene arrestato e condotto nel carcere Charlestown State Prison per possesso di arma da fuoco e altri reati gravi. Qui si guadagnerà il soprannome di “Satana”, per la sua attitudine a imprecare contro Dio. Nel 1948 riceve una lettera da “Fratello Reginald”, membro della Nation Of Islam (NOI), organizzazione con a capo Elijah Muhammad, uomo che affascinò molto Malcolm e col quale instaurò un rapporto epistolare. La sua influenza lo indusse a cambiare e addirittura a ricopiare un intero dizionario per migliorare il proprio lessico.
Secondo la Nation Of Islam, che auspicava una nazione nera negli Stati Uniti, tutte le persone di colore erano musulmane e i loro cognomi appartenevano ai padroni dei loro antenati quando erano schiavi. Malcolm uscì dal carcere nel 1952 per buona condotta e cominciò a farsi chiamare “Malcolm X”. In libertà, ma sotto sorveglianza della Cia perché considerato un comunista, incontrò di persona Elijah Muhammad. In breve tempo per Malcolm cominciò il suo successo nella NOI. Aumentarono gli iscritti, tra i quali il celebre pugile Cassius Clay che cambiò il proprio nome in Muhammad Ali.
Malcolm nel 1958 sposò Betty Dean Sanders e i 2 ebbero 6 figlie. Cominciano i problemi quando Malcolm viene a conoscenza di rapporti extraconiugali di Elijah Muhammade e di altri membri della NOI con alcune ragazze. Dalle relazioni nacquero dei figli, un fatto inaccettabile per un bravo musulmano. La popolarità di Malcolm nel frattempo aumentava e questo scaturì delle invidie all’interno dell’organizzazione.
In conflitto con essa Malcolm X commentò aspramente la marcia su Washington, definendola una buffonata, e l’omicidio Kennedy, cosa che lo portò ad un allontanamento da parte di Martin Luther King, famoso sostenitore della non violenza. Poi ci saranno l’uscita dalla NOI, la creazione del nuovo movimento, Muslim Mosque Inc, il viaggio nel 1964 in Egitto e in Arabia Saudita, il suo ritorno negli States nello stesso anno come musulmano sunnita con il nome El-Hajj Malik El-Shabazz e il concepimento dell’ Islam come religione di tutti.
Il 21 febbraio 1965, una settimana dopo essere sopravvissuto a un attentato dinamitardo insieme alla sua famiglia, Malcolm X venne assassinato con 7 colpi di arma da fuoco a Manhattan durante un discorso pubblico, all’età di 39 anni. Per il suo omicidio furono arrestati tre membri della NOI. Il funerale si celebrò ad Harlem il 27 febbraio e il suo corpo fu sepolto ad Hartsdale, New York, nel cimitero di Ferncliff.
A un anno prima della sua morte risale la famosa foto sulla copertina di Life, che ritrae Malcolm X intento a sbirciare, imbracciando una carabina, dalla finestra della sua abitazione. Quasi come se fosse a conoscenza di come sarebbe finita, disposto a difendere se stesso e la sua famiglia con ogni mezzo necessario.

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