Oggi “La Repubblica” non è in edicola poiché il Comitato di Redazione vuole vederci chiaro sul repentino cambio al vertice del gruppo editoriale Gedi e sulla sostituzione del direttore responsabile con la sostituzione di Verdelli con Molinari.
Ma tutto avviene contestualmente alla concentrazione nel panorama editoriale informativo con il gruppo Exor della famiglia Agnelli che diventa padrone di Gedi, e con John Elkan che diventa il nuovo presidente. Allo stato attuale oltre al quotidiano fondato da Scalfari, Exor controlla il settimanale L’Espresso, La Stampa, diversi quotidiani regionali, Huffington Post, Radio Capital, Radio Deejay, una televisione.
Adesso questo continuo rotazioni di direttori alla guida di La Repubblica avviene in modo continuo e in un contesto sociale che non pare casuale sollevando più di una perplessità. Mesi fa è toccato a Calabresi di essere sostituito proprio da Verdelli. Ora un’altra ulteriore sostituzione di direttori anche con una rotazione alla guida di altri giornali del gruppo. Alcuni anni fa La Repubblica e l’Espresso condussero una dura battaglia sulla concentrazione del sistema informativo e dell’editoria in mano a Berlusconi e alla Fininvest. Ormai tutto è stato dimenticato.
E adesso con la Gedi sta avvenendo la stessa cosa. Incredibile ma vero per un gruppo di giornali con tendenze liberal progressiste e, comunque, con precisi obiettivi politici anche se con giornalisti di grande qualità, che vogliono e pretendono giustamente garantito un profilo di indipendenza e autonomia dalla proprietà, che, purtroppo, rischia sempre più di essere compromessa.
Oggi è più che naturale che ci si chiede tra i giornalisti qual’ è il futuro editoriale del gruppo Gedi e che ruolo svolgerà il suo presidente John Elkan, molto legato e integrato nell’alta finanza internazionale e nell’elitè del gruppo di Bilderberg.
Si sa bene, infine, che la Fca di Agnelli ha spostato in Olanda il domicilio fiscale per pagare meno imposte e nel gruppo editoriale ci sarà qualcuno disposto a criticare mai questa decisione?
È lecito dubitarne e anche lecito avere dubbi sulla riduzione ulteriore della libertà di stampa che potrebbe essere ulteriormente mortificata.