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La Polonia smantella la camera disciplinare per i giudici dopo i contrasti con l’UE

by Freelance

Di Gaia Marino

Il governo polacco si sta muovendo per smantellare una controversa camera disciplinare per i giudici, dopo che la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che il meccanismo disciplinare viola il diritto dell’UE.

“La Polonia proseguirà le riforme della magistratura, anche nell’area della responsabilità dei giudici, volte a migliorare l’efficienza di questo sistema”, ha affermato martedì il governo in una dichiarazione, aggiungendo che la demolizione della camera farebbe parte della revisione.

La lunga disputa sulle riforme giudiziarie di Varsavia si è accesa negli ultimi mesi, con Bruxelles che ha chiesto alla Polonia di attuare una sentenza del tribunale dell’UE per sciogliere la camera dei giudici impugnata entro il 16 agosto.

La Polonia potrebbe incorrere in sanzioni pecuniarie se non rispetta la sentenza dell’UE. Varsavia ha creato la Camera disciplinare, un organismo presso la Corte suprema del paese con il potere di disciplinare i giudici, compresi quelli dei tribunali inferiori, nel 2017.

Comprende giudici selezionati dal Consiglio nazionale della magistratura, i cui membri sono scelti dal parlamento, dove il partito Legge e giustizia (PiS) al governo detiene la maggioranza.

Molti giudici polacchi hanno temuto che la camera fosse uno strumento per esercitare pressioni affinché emettessero sentenze che favorissero le autorità.

Il governo nazionalista polacco lo ha già difeso, così come le mosse più ampie per rimodellare la magistratura, affermando che stanno cercando di riformare un sistema inefficiente e corrotto.

I critici, tuttavia, l’hanno visto come un pretesto per il governo per prendere il controllo dei tribunali.

Sebbene la Polonia abbia indicato l’intenzione di smantellare la camera in futuro, il governo ha dichiarato lunedì nella sua risposta alla Commissione europea che presenterà una mozione per revocare le misure provvisorie della Corte di giustizia che potrebbero comportare sanzioni pecuniarie se non sospende la camera.

Il leader del partito PiS, l’ex premier Jarosław Aleksander Kaczyński, questo mese ha affermato che la Polonia avrebbe sciolto la camera e presentato piani per un sistema disciplinare alternativo a settembre.

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