La piattaforma Eekad conferma il raid aereo del 30 giugno in Libia

In seguito alle analisi effettuate su alcune immagini satellitari dalla piattaforma di intelligence open-source “Eekad” (USA), arriva la conferma del raid aereo avvenuto il giorno 30 giugno nel territorio della Libia orientale ai danni di una base aerea del gruppo di mercenari della Wagner.

A dare la notizia è la stessa “Eekad”, attraverso una profonda analisi sul profilo Twitter di quest’ultima.

I fatti ci raccontano di un bombardamento effettuato contro un aereo da trasporto russo Il-76, utilizzato dal gruppo Wagner in Libia e nel resto del continente africano.

Situata nei pressi della città di Al Marj, la base in questione risulta essere quella di Al Khadim, che “vanta” una forte presenza delle unità Wagner.

Le esclusive immagini satellitari pubblicate su Twitter, e a cui la piattaforma open-source ha potuto accedere, risalgono al 30 giugno, sono di proprietà di Airbus e fanno parte dai satelliti della costellazione Pleiades Neo.

Secondo la piattaforma, le immagini hanno immortalato tracce di un incendio presenti sulla pista principale della base aerea di Al Khadim e di conseguenza a far partire l’attacco aereo sarebbe stato un missile proveniente dalla zona sud-ovest della già citata base.

Un secondo scatto risalente al primo luglio ha dimostrato la presenza di resti e di detriti appartamenti ad un aereo sparsi sulla pista principale.

Oltre a questo, il 28 giugno il profilo Twitter di analisi militare Gerjon aveva avvistato un velivolo Il-76, molto probabilmente un sostituto dell’aereo TL-KBR, già preso di mira da Washington nella base di Al Khadim, sempre secondo le analisi della piattaforma, che ha aggiunto che questa serie di eventi sono un tentativo di espellere i paramilitari della Wagner presenti in Libia dall’aprile 2019, anno e mese in cui entrarono nel paese grazie a Khalifa Haftar per renderle partecipi dell’attacco di Tripoli.

Il 30 giugno, il generale Mohamed al Haddad, ossia il capo di Stato maggiore delle forze militari affiliate al Governo di unità nazionale della Libia con sede a Tripoli, aveva negato ogni coinvolgimento in merito al presunto attacco effettuato con i droni contro alcune basi militari situate nella Libia orientale.

Queste sono le dichiarazioni di Haddad rilasciate sul quotidiano online Address Libya e rilanciato da altri organi di stampa: “Questa notizia ha l’obiettivo di riaccendere la miccia della guerra tra i libici e portare la Libia in un conflitto regionale, alimentato dalla sua gente. Nessuno dei nostri droni ha preso di mira siti militari nella regione orientale”.

Ma non finisce qui: dal Qatar arrivano informazioni contraddittorie pubblicate dal sito Arabi21, che citando una fonte del ministero della Difesa libico ha rivelato che un numero imprecisato di droni militari, di provenienza turca e acquistati dal Governo di unità nazionale della Libia direttamente dalla Turchia, avrebbero attaccato tramite bombardamenti, diversi siti del gruppo russo Wagner nei pressi della base di Kharouba, situata nella parte est della Libia.

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