La seduta di ieri sul Green Pass alla Camera ha messo in scena uno spettacolo che definirlo solo indecente è da persone con una mentalità molto aperta.
Con la pandemia che è alle porte e essendo alle prese con una nuova recrudescenza, tra maggioranza e opposizione si continua ancora a giocare con la salute degli italiani e con la loro fiducia, mandando in loop il tormentone dell’estate: “Green Pass si o Green Pass no”; come se il solo pass sanitario possa essere utile a scongiurare una malattia che rispetto all’anno scorso, nonostante l’avvento del vaccino, presenta una situazione ben peggiore dopo aver quintuplicato numero di morti e ricoverati in terapia intensiva (8 settembre 2020: 169 ricoverati nei reparti intensivi, 10 morti; 8 settembre 2021: 564 ricoverati nei reparti intensivi, 69 morti).
Guardando i dati è chiaro pure ad un bambino che il Green Pass da solo non funziona. Con l’avvento dell’Autunno e dell’Inverno, quando il virus prende forza, si sta gestendo ancora una volta in maniera superficiale l’emergenza sanitaria, economica e sociale che si andrà a ripercuotere sulla nostra società.
Ma alla politica e ai politici pare che questo poco importa. Si pensa solo al Green Pass. Oggi infatti, in Consiglio dei ministri dovrebbe arrivare la norma per estendere l’obbligo di Green pass alle ditte di pulizia che operano nelle scuole, al personale delle mense scolastiche e ai lavoratori delle Rsa. Resta dunque sospesa l’estensione da ottobre ai dipendenti della Pubblica amministrazione e del settore privato.
Quanto al costo dei tamponi – punto sul quale le parti sociali non hanno trovato ancora una posizione comune – dovrebbero essere gratuiti solo per i lavoratori esentati dalla vaccinazione per motivi di salute. Sulla decisione di estendere il green pass che dovrebbe essere presa domani in Consiglio dei ministri “c’è un’interlocuzione in corso in questi minuti, si va verso l’estensione verso altre attività, su quali siano queste attività se ne discuterà stasera e anche domani, ma la linea è nettissima e il Cdm è sempre sovrano” ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato durante un incontro alla città dell’altra Economia a Roma insieme a Roberto Gualtieri, candidato a sindaco di Roma alle prossime amministrative.
Si ripropone l’obbligo del green pass per i ragazzi dai 12 anni in su. La Camera ha infatti bocciato un emendamento al decreto Green pass a firma Andrea Vallascas di l’Alternativa c’è, che mirava ed eliminare la misura per i minori di 18 anni. La Lega ha votato a favore dell’emendamento, a differenza del resto della maggioranza. Anche ieri il partito di Salvini ha votato con Fdi.
“In queste ore lavoriamo per l’estensione del green pass e poi valuteremo i dati. Se i dati renderanno necessario l’obbligo non avremo paura ma serve ancora qualche settimana di approfondimento. Non è una scelta già presa ma un’opzione possibile che la costituzione consente”, a dirlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Oggi ci sono più dosi, immaginare l’obbligo in una stagione precedente sarebbe stato illusorio, oggi invece con più dosi è una possibilità da valutare, sui dati del prossimo mese e mezzo” ha aggiunto.
Salvini invece risponde: “Ho parlato con il presidente Draghi non risulta nessuna estensione di Green pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato, a differenza di quello che ho letto su qualche giornale e quindi questo mi conforta”.
Poi, in merito al voto con Fratelli d’Italia e contro la sua maggioranza, spiega il leader del Carroccio: “Noi garantiamo un equilibrio tra il diritto alla salute e quello al lavoro. Se avessimo dato retta a Speranza e a quelli come lui, oggi saremmo ancora tutti chiusi in casa. A fare la fame. Noi abbiamo migliorato il green pass, alla fine noi votiamo tre o quattro emendamenti. E abbiamo ritirato i nostri perché in caso contrario avrebbero messo la fiducia e non ci sarebbe stata una discussione che io invece credo importante”.
Poi, rispondendo a chi lo accusa di avere un piede in due staffe dice: “I vaccini sono entrati in 40 milioni di case, e va benissimo. Il green pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ma noi possiamo ancora avere la libertà di chiedere i tamponi gratuiti?, stavo parlando con una mamma che ha tre figli, tre ragazzini che fanno sport: mi diceva che per coprire i figli con i tamponi, le servirebbero 600 euro al mese. E’ possibile? Noi abbiamo portato a casa l’estensione di validità dei green pass da 9 a 12 mesi, abbiamo messo in sicurezza gli albergatori che rischiavano di perdere clienti a pranzo e cena, ora stiamo chiedendo che i ristoratori non siano ulteriormente penalizzati. Sono ben altre le cose difficili da capire”, poi, con la sua solita tattica del “sto con loro ma non sono come loro”, attacca su questioni velleitarie il governo di cui fa parte; e, quindi, distraendosi su altre questioni molto meno importanti in questo momento, esprime così la sua avversione in merito al festino estivo di quest’estate tenutosi nel viterbese: “Leggo che il rave di Viterbo non sia stato così imprevisto. E che addirittura, i camper in arrivo sarebbero stati scortati dalle forze dell’ordine. Quello sì che non sarebbe facile da capire, presenteremo immediatamente un’interrogazione. E se fosse confermato, questo sì richiederebbe le dimissioni immediate del ministro dell’Interno. Un minuto dopo la conferma”.
In conformità al diktat del leader della Lega, anche Borghi dice la sua: “La nostra scelta è di appoggiare pochissimi emendamenti che riteniamo imprescindibili”.
Ma i moderati dove sono?
Ma mentre la Lega cavalca la negazione, la paura nei confronti dei vaccini e tutta quell’area impulsiva che preferisce curare al posto di prevenire, dall’altra c’è il Pd e M5S e altre forze di sinistra che accarezzano i “Precauzionalisti”, gli amanti del vaccino, i timorati della “catastrofe biblica” che pensano al virus come ad un’apocalisse e hanno la certezza assoluta che il vaccino sia la formula magica che ci salverà dalla pandemia. Anche questo purtroppo non è vero, i dati ci dicono che il vaccino è un deterrente nei confronti della malattia, questo è certo. Ma non è tanto più utile di una mascherina per la lotta al covid.
E così l’accusa del Pd non si fa di certo attendere, che oggi chiede un chiarimento al partito di Salvini con la vicesegretaria Irene Tinagli: “Non si gioca con la salute dei cittadini e con la credibilità del paese nella lotta al covid per strizzare l’occhio a qualche fetta di elettorato”, dice in una intervista a Corriere della sera.
Anche Conte chiede chiarimenti sulla posizione della Lega: “Su questo non si può scherzare”. Poi aggiunge: “Abbiamo bisogno di un sostegno chiaro alla campagna vaccinale, questo è il nostro obiettivo”.
Per affrontare la pandemia, evitando nuove chiusure si deve “guardare alle esperienze dei paesi più avanzati” nell’impegno e “dobbiamo ricorrere agli strumenti più efficaci, e il Green pass è quello più a portata di mano”.
Ciò detto, “se si deve discutere con le categorie, come i ristoratori, si convocano a Palazzo Chigi e si discutono loro esigenze”.
Ma, mentre la sinistra accusa la Lega, c’è chi, pur avendo un parere contrario, continua a difendere il proprio alleato per pura piaggeria, è il caso di Antonio Tajani di Forza Italia che dice: “Attacchi di Letta alla Lega? Enrico Letta strumentalizza a fini elettorali, il Pd è in difficoltà, il centrodestra è in crescita e cerca di provocare danni alla stabilità centrodestra, detto questo noi siamo favorevoli al green pass, l’obiettivo salvare vite umane e attività. L’unità del centrodestra non si basa sulla durata del green pass, queste sono scelte tecniche, bisogna vaccinare il maggior numero dei cittadini cercando di convincere coloro che hanno dubbi, il green pass è utilissimo, non crea chissà quali problemi”.
Ma nonostante la sua brusca sterzata sempre più a destra, anche Renzi non fa mancare il suo parere. “La posizione di Salvini e Meloni contro il green pass e di una parte della sinistra per me è assurda. Il Green pass ci sta riportando a vivere. Chi è per la libertà è per il green pass”, dice il leader di Iv, Matteo Renzi.
“Tutti i balletti politici che si stanno facendo sul green pass sono legati alle prossime elezioni amministrative, non credo ci sia alcuna instabilità nel governo. Dobbiamo andare in direzione di rafforzare il green pass finché non sia raggiunta l’immunità di gregge che purtroppo con le varianti si allontana . Se ci sono stati aumenti nelle vaccinazioni è stato proprio grazie all’introduzione del green pass, senza il quale la percentuale dei vaccinati sarebbe stata molto più bassa”, dice il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. “La scelta del green pass e non dell’obbligo è figlio della gradualità di questo governo , cosa che mancava a Conte che invece assumeva spesso decisioni estemporanee. Ora dobbiamo pensare alla scuola ma in generale sono molto soddisfatto dei dati della campagna vaccinale perché dimostra che chi si è vaccinato diffonde il contagio meno e non finisce in terapia intensiva. La strada è dunque quella giusta”, ha concluso Faraone.
In questo contesto scellerato c’è chi crede alla teoria della fine del mondo e chi la nega totalmente, manca la via di mezzo. Infatti, in Italia, c’è anche chi vive il problema in maniera razionale e che vuole rapportarsi a soluzioni pratiche e concrete per arginare il più possibile la pandemia, cioè la maggior parte della popolazione; ma, purtroppo, con questa politica da “mercatino”, evidenziata dal banditore pronto a vendere al miglior offerente, quell’area moderata non viene in alcun modo rappresentata.
Insomma, è una gran bella gatta da pelare questa nostra politica italiana. Da una parte abbiamo chi vuole aprire le gabbie e non avere nessun deterrente o restrizione non curandosi di morti e contagi, mentre, dall’altra, abbiamo chi blocca tutto e manda in tilt il sistema con nuove regole e nuovi ordini.
Il risultato è come al solito una gestione superficiale. E’ da tempo infatti che si evidenzia questo dato di fatto, per molti la politica e i vari politicanti non si preoccupano più del cittadino e del suo benessere, ma il loro obiettivo è quello di convincere l’italiano a votare per il proprio partito, in un costante clima da campagna elettorale; è diventato questo l’unico scopo della politica italiana, ahinoi.
Ora si vive solo di promesse elettorali, ecco perché si fa a gara a chi la spara più grossa. Ma non siamo in campagna elettorale purtroppo, servono verità, serve concretezza, soprattutto con un virus così ispido e insidioso. Abbiamo una nuova ondata alle porte e c’è chi fa a gara sui propri attributi.
Il vaccino protegge, questo è vero, ma l’unico sistema per capire la portata del virus è lo screening e se i tamponi hanno un costo esoso la persona con ristrettezze economiche non può permetterselo; tra l’altro parliamo dei soggetti che subiscono di più le restrizioni e che, di conseguenza, contagiano di più, visto che vivono in posti più ristretti e utilizzano mezzi pubblici per spostarsi.
Bisogna trovare una sintesi di quello che si dice tra destra e sinistra. E’ necessario fare un’impresa di tamponi statali e una distribuzione pubblica, devono valere anche i tamponi self service con data e ora di acquisto, e la durata di efficacia, per una questione pratica, dovrebbe essere prolungata, senza aver bisogno di andare ogni volta in farmacia e fare file chilometriche; inoltre, tamponi gratis a chi si vaccina e a prezzo di costo a chi non lo fa, servizi di car sharing, moto sharing e bici sharing comunali a prezzi accessibili, per far si che i mezzi vengano utilizzati il meno possibile nelle città, per non parlare del fatto che in futuro questi servizi potrebbero essere una manna per il turismo; bisognava preparare ospedali da campo e più terapie intensive già da maggio per la nuova ondata. Ma tranquilli miei cari signori: “Andrà tutto bene!”.
Più andiamo avanti con l’emergenza e più la superficialità della nostra società viene evidenziata ogni anno di più, è comprensibile vedere questa caratteristica emergere nei comuni cittadini, ma riscontrarla ogni anno in politica è una babilonia.