Di Mirko Fallacia
L’Unione europea potrebbe avere una missione di addestramento militare in Mozambico entro diversi mesi, ha detto venerdì il capo della politica estera del blocco, Josep Borrell. La missione servirà per aiutare il paese dell’Africa meridionale ad affrontare i ribelli islamisti.
Il problema è trovare altri paesi oltre al Portogallo per fornire truppe, ha detto, parlando prima del vertice dei ministri della Difesa dell’UE a Lisbona.
In una conferenza stampa dopo il vertice, il ministro della Difesa portoghese Joao Cravinho ha dichiarato: “Nessuno ha detto che non pensava che fosse una buona idea”. Ma né Borrell né Cravinho hanno specificato se altri paesi si erano impegnati a partecipare, dicendo solo che sette o otto avevano espresso la volontà.
“Prima la missione deve essere formalmente approvata, e poi i paesi che parteciperanno avranno l’opportunità di dichiarare ciò che hanno detto in privato”, ha detto Cravinho. Il ministro della Difesa ha detto che sperava che la missione sarebbe stata approvata a giugno.
Sessanta soldati portoghesi inviati in Mozambico a maggio stanno conducendo un programma di quattro mesi che addestra undici truppe mozambicane per contrastare l’insurrezione, condividere informazioni e usare droni per monitorare i movimenti dei militanti.
La missione dell’UE amplierà il lavoro del Portogallo per svolgere attività di formazione su scala più ampia, ha affermato Cravinho, aggiungendo che il Portogallo è pronto a fornire il 50% della forza lavoro.
I paesi che non sono in grado di inviare truppe possono fornire altre forme di aiuto come la comunicazione satellitare, ha detto.
Borrell aveva precedentemente affermato che entro la fine dell’anno potrebbero essere inviati 200-300 dipendenti.
Il Mozambico è alle prese con un’insurrezione nella sua provincia più settentrionale di Cabo Delgado dal 2017 e la violenza è cresciuta in modo significativo nell’ultimo anno.
Decine di civili sono stati uccisi in attacchi legati allo Stato Islamico nella città costiera di Palma ad aprile, e un progetto di gas naturale liquefatto da 20 miliardi di dollari gestito dal gigante petrolifero Total è stato bloccato dalle violenze.
Ma, chissà perché i burocrati intervengono solo quando c’è da tutelare l’interesse delle multinazionali.