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LA FASE 2 INVESTE LA POLITICA EUROPEA

by Bobo Craxi

IL VIRUS CAMBIA GLI EQUILIBRI POLITICI

Di BOBO CRAXI

La mole di aiuti, di concessioni, di determinate politiche di contenimento della Crisi che sta attraversando il Continente è la risposta più efficace anche ai ritardi con la quale l’Europa ha reagito in maniera coordinata all’espansione dell’epidemia ed ai suoi inevitabili contraccolpi economici e sociali. Con un mirabile discorso al Bundestadt Angela Merkel ha tracciato un impegno politico che è un imperativo ovvero che il processo Europeo non va arrestato e andrà adeguato, persino nei Trattati alla misura del tempo in cui noi viviamo e si dovrà spingere sino ad una Costituzione di impianto federale che metta in comune bilanci ed entrate, un processo che dovrà tenere conto delle singole sensibilità degli Stati ma la cui gradualità non dovrà lasciare spazio alle incursioni interessate di chi vuol mandare fuori strada la vera grande prospettiva politica che si è riusciti a costruire l’indomani del secondo conflitto mondiale e che detiene il secondo PIL del Mondo e continua ad essere l’area più progredita in termini economici e sociali nonché la più libera e democratica.

Assisteremo presto in Italia alla sessione verità su quanti confidavano che la vicenda della Pandemia potesse rappresentare una spallata definitiva all’Unione e rimettere l’Italia sotto l’usbergo subalterno alle potenze mondiali e per giunta in concorrenza fra di loro per determinare una nuova influenza che avrebbe conseguenze strategiche importanti. Se il Partito Russo si limita a esercitare una pressione di ordine ideologico, essendo questi ultimi una potenza politica e militare ma di scarso peso economico, quello Cinese si è affacciato da tempo sui nostri mercati e nei nostri interessi ed ha sviluppato la diplomazia delle mascherine quasi a far dimenticare che la tragica pandemia si sospetta essere stata il frutto di un errore nato in un laboratorio e che l’allarme ritardato è nato anche da una sottovalutazione del Regime che impose un silezio su ciò che stava accadendo a Wuhan, rilievo che non è stato mosso strumentalmente dal “nemico” Trump ma persino da Macron e che in Italia ha avuto eco soltanto dalle parole di qualche coraggioso giornalista.

I nodi della nostra Politica estera e dell’orientamento delle singole forze politiche di maggioranza e di opposizione e anche all’interno di esse sarà sciolto quando si dovrà sostenere le scelte che nella giornata di oggi verranno assunte. E’ presumibile che nel Patto per la Ricostruzione, (così come sta avvenendo in Spagna promosso da un lungimirante e più politico Premier, il Socialista Sanchez) una forza di opposizione, quella di Forza Italia e singoli parlamentari sosterranno le scelte governative, così come nella maggioranza e nel Movimento Cinquestelle si affronterà la prova del Nove circa la loro tenuta e orientamento europiesta che all’inizio verrà mascherato dalle circonvoluzioni dialettiche sul carattere degli aiuti ma che nella sostanza riconfermerà definitivamente l’orizzonte politico italiano con buona pace di tutte le aree cinesi, americane e russe che hanno infestato il populismo italico per più di un biennio.

Si era detto all’inizio della Crisi quali sarebbero state le conseguenze e i cambiamenti che essa avrebbe provocato, ora sono in campo delle opzioni politiche e un Agenda dei cambiamenti possibili che sarnno certamente graduali, che saranno presumibilmente democratici perché sottoposti al vaglio delle singole democrazie europee, ma che sono inesorabili e nel cui necessario confronto le forze politiche dovranno misurarsi, avendo il conforto di un pensiero politico e una bilancia per valutare i pro ed i contro che prospetterebbe un futuro di isolamento nazionale nel mondo che si è fatto più aggressivo e globale.

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