La nostra alleanza militare risale alla nostra sottoscrizione del 1949, era l’Italia del dopoguerra e la nostra pace è la nostra sicurezza per più di mezzo secolo é stata garantita da essa.
Con tutti gli oneri che la presenza in armi di un esercito straniero nel territorio ha comportato e continua a comportare.
É d’altronde questo un capitolo che per nessuna ragione si è voluto aprire negli anni successivi alla guerra fredda.
Oneri e vantaggi, la mano di protezione sul nostro territorio in ragione dell’ingente impiego di risorse per il mantenimento della pace e della sicurezza ha in qualche modo accantonato l’esigenza di discutere e rinegoziare gli impegni assunti nell’immediato dopoguerra; semmai ad un certo punto dall’inizio del secolo sono stati gli alleati americani a porre un quesito di carattere economico più che politico.
Ovvero quanto le nazioni contraenti il patto atlantico fossero in grado di assumere gli oneri finanziari che esso comportava, in altri termini, gli Stati Uniti non sono più disponibili a pagare i costi materiali e civili del mantenimento della pace e della sicurezza nel Mondo.
Da qui é nato l’adeguamento dell’investimento economico sulle spese militari da spalmare e gestire nel giro di un decennio, adeguamenti a cui alcune potenze economiche, come la Germania, hanno deciso di adeguarsi investendo una cifra consistente per il mantenimento della pace e della sicurezza propria ed altrui.
Temi e problemi molto conosciuti a coloro che hanno avuto il compito di governare il nostro paese, non un capriccio militarista ma l’esigenza di avere una forza armata adeguata per le operazioni di deterrenza dissuasiva da eventuali conflitti e per intervenire nelle aree dove e richiesta una presenza militare in armi su mandato di organismi multilaterali per il mantenimento della Pace.
Queste questioni sono nella totale conoscenza e disponibilità di chi governa il paese, è la pre-condizione quando si assume l’onere di governare l’Italia.
Ci sono obblighi e accordi Internazionali garantiti da trattati, all’interno dei quali é naturale che le singole forze politiche possano muoversi con diversa gradazione di aderenza senza che esse vengano messe vistosamente in discussione.
I governi populisti hanno messo in discussione sia l’alleanza militare strategica che l’alleanza politico-economica.
Nel tempo vi è stato un adeguamento ma alla fine ed alla lunga é uscita la tendenza originato della loro vocazione.
Fuori dall’Alleanza Atlantica, in questo momento, non essendo ancora in essere il sistema di difesa europeo non vi è nulla.
E fuori dall’Europa c’è solo un sovranismo che ci consegna alla mercé delle macro-potenze, il vero disegno politico di tutte le destre e di tutti i populismi.
Che in mezzo ad un conflitto dai contorni più che chiari il Partito di Maggioranza Relativa, adducendo scuse non convincenti, metta in discussione l’Alleanza politica Militare é un fatto grave.
Non illegittimo ma grave perché ci trascina in un terreno sconosciuto dell’avventurismo Politico dietro il quale si scorgono con evidenza gli Imperi politici che stanno sulla scena.
Fare un piacere a Putin in questo momento, in un atto di contestazione aperto e strumentale delle spese militari, rivela tutto il lato ambiguo di una scelta non risolta. É necessario fare chiarezza.