La richiesta dell’Italia al fondo di solidarietà europeo non può più attendere. La pandemia di coronavirus ha avuto costi esorbitanti e gli italiani non possono più aspettare, raschiando un fondo di barile oramai esaurito. L’aiuto da parte dello Stato tarda ad arrivare. A marzo l’Esecutivo comunitario aveva cambiato il mandato per ampliare lo scopo degli aiuti anche per le questioni riguardanti la sanità. Le domande effettuate dal governo verranno valutate entro il 24 giugno, che passeranno al vaglio della Commissione Ue per poi essere riviste dal Parlamento e dal Consiglio europeo. Ma non abbiamo così tanto tempo. Le persone aspettano ancora il famoso Rem di aprileà Siamo in una situazione critica, la gente che è arrivata allo stremo non ce la fa più, abbiamo uno stato senza soldi che temporeggia per il famoso aiuto da parte dell’Europa che tarda ad arrivare.
Così non va! C’è bisogno di un intervento celere e deciso da parte dell’UE. Una burocrazia non può bloccare un intervento per due mesi quando giorno per giorno ci sono uscite senza entrate. Le piccole e medie imprese sono alle strette, non possono garantire uno stipendio ai loro dipendenti che attendono una busta paga che non arriva e intanto i costi e i debiti aumentano. E la risposta del governo è temporeggiare perchè non ci sono più soldi. Non possiamo vivere di stenti e di promesse, servono capitali urgenti, non possiamo più attendere o la burocrazia ci seppellirà.