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Italia in svendita

Il governo dei "patrioti" fa cassa su tutto

by Romano Franco

Dopo la riunione sul Britannia ecco che ci risiamo: l’Italia è di nuovo in svendita.

Infatti, mentre il governo Meloni è intenzionato a vendere Monte dei Paschi di Siena, dopo il fallimento orchestrato da Blackrock, adesso è il turno di Eni, Ita e persino di Posteitaliane.

Certo che una svendita così ardua potrebbe far guadagnare molte future commissioni e incarichi per Meloni e i suoi e, ancora una volta, l’Italia diventerebbe finanziariamente più debole perdendo parte dei servizi nazionali.

Verrebbe da dire, alla faccia del patriottismo e del nazionalismo. Ma dov’è l’orgoglio italiano di cui vanno tanto fieri?!

In stand-by. È oramai chiaro che il governo utilizzi questi temi solo quando conviene, infatti, con il processo di privatizzazioni annunciato, questo esecutivo raggiunge l’apice delle sue antinomie.

La svendita delle eccellenze di stato sembra andare avanti inesorabile, anche se bisognerà attendere ancora qualche mese per definirla con precisione. 

Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, continua a puntare sul piano di privatizzazioni che dovrebbe fruttare 20 miliardi fino al 2026. Per quanto riguarda Poste Italiane si ipotizza una cessione tra il 10% e il 20% delle quote, con la speranza di ottenere già nel 2024 circa 5 miliardi tra Poste, Eni e Mps.

Quindi, se le cose non vanno in Italia non si aggiustano, si svendono direttamente ad altri, che sanno fare meglio sicuramente dei clientes filo governativi ammaestrati tenuti nei posti di potere per mantenerlo.

Anche sulla privatizzazione dell’acqua questo governo troverà un escamotage, non temete, e per un bicchiere di acqua sorgiva il popolo italiano dovrà chiedere un prestito.

Insomma, non lasciate che insultino la vostra intelligenza, in questi tempi incerti anche i patrioti si vendono l’anima al diavolo.

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