Il giorno dopo la parata folkloristica che si è tenuta a Varsavia, che ha visto sfilare i nazi-fascisti del Paese, Matteo Salvini vola in Polonia per discutere sui migranti e sulla strategia del muro al confine con la Bielorussia, scelta molto caldeggiata dal premier polacco Morawiecki.
“Ai confini dell’Europa – dice il premier polacco – sta succedendo qualcosa di pericoloso, di molto pericoloso”, sottolinea Morawiecki.
Il leader polacco di Pis e il premier ungherese Viktor Orban sono sempre in contatto con il capo della Lega. E’ da tempo che i tre leader, insieme alla Le Pen, stanno cercando di creare un gruppo europeo nazionalista.
La strategia dei nazionalisti è atta a incrinare il debole patto europeo, proprio per sfaldare quell’alleanza, preservando innanzitutto gli interessi nazionali.
E così, mentre i leader a Glasgow sono stati invitati per decidere il destino del mondo e della razza umana, menti provinciali guardano ancora all’interno dei loro piccoli orticelli.
E’ il caso dei sovranisti, che si dicono pronti a spodestare popolari e socialisti in Europa, senza però avere un piano ben chiaro del seguito e del futuro patto tra gli Stati. Una volta in Europa, che si fa? Se ognuno avanza richieste per preservare gli interessi dei propri Stati, come si può mirare a fare un’alleanza che miri a portare avanti gli interessi comuni?
La strategia dei sovranisti di fare un’alleanza europea ha di per se un grosso handicap e mette in rilievo contraddizioni evidenti: L’Unione europea è un patto tra le nazioni fatto per preservare gli interessi in comune della Regione e mira alla solidarietà tra Stati, ma, se ognuno protende a portare avanti i propri scopi ignorando e molto spesso contrastando un consociato, che senso ha il patto europeo?
A questa domanda sono chiamati a rispondere Salvini, Meloni, Le Pen, Orban e Morawiecki. Ma, mentre i polacchi pensano di lasciare il gruppo presieduto da Giorgia Meloni, attualmente Viktor Orban, l’amicone di Salvini, è senza gruppo, dopo il suo addio al Ppe.
La strategia di Salvini, attualmente, è quella di guadagnare consenso e farsi vedere sempre pronto e attivo sul tema migranti, ma, con la sua politica sovranista, quindi opportunistica poiché atta a preservare gli interessi nazionali, la visita di facciata ai polacchi potrà sembrare pure gradita ma, viste le politiche perseguite e auspicate, ha il sapore di un: “Non me ne può fregar di meno”.